F1 | GP MESSICO., IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “VERSTAPPEN PERFETTO. MERCEDES HA TROVATO LE RISPOSTE IN OTTICA 2023”

Il Gran Premio del Messico è scivolato via senza grandi colpi di scena. Max Verstappen e la Red Bull confermano il loro strapotere e ci avviciniamo velocemente alla fine di questo mondiale con solamente due gare ancora da disputare.

Col terzo posto, Sergio Perez porta a 5 le lunghezze di vantaggio su Leclerc, solamente sesto dietro al compagno di squadra, con la Mercedes che ha rosicchiato qualche punto alla Ferrari nel Costruttori anche se il margine resta favorevole alla “rossa”. Mercedes sembra aver trovato le risposte che cercava in ottica 2023.

Con questo successo Max Verstappen porta a 14 i successi stagionali. Un risultato incredibile, ma non trovo corretto paragonarlo ad altri record conquistati con calendario composti da 16 GP contro gli attuali 22.

Il Messico ci ha regalato il risultato positivo di Bottas, decimo con l’Alpa Romeo, e il settimo di Daniel Ricciardo a discapito di una penalità (10 secondi) certamente corretta per il contatto con Tsunoda.

Ferrari chiude il fine settimana col 5° e 6° posto, ma festeggia l’ottimo risultato di Imola in occasione delle Finali Mondiali con un bagno di folla di oltre 40.000 tifosi che sono accorsi all’Enzo e Dino Ferrari. Devo fargli i complimenti per l’ottima organizzazione. E’ stato un fine settimana sensazionale, con la ciliegine della presentazione mondiale della nuovissima 499P con cui proverà a conquistare la 24 Ore di Le Mans nella massima categoria, insieme alla 296 GT3, erede della Ferrari 488.

Ora aspettiamo di vedere cosa saprà regalarci Interlagos

Gian Carlo Minardi

F1 | GP COTA, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “VERSTAPPEN E RED BULL INARRESTABILI. SANZIONI ASSURDE PER RUSSELL E ALONSO”

 

Dopo il titolo piloti vinto con Max Verstappen a Suzuka, la Red Bull si aggiudica il titolo costruttori grazie al successo dell’olandese e al quarto posto di Sergio Perez interrompendo così il dominio Mercedes, quest’anno ancora a secco di vittorie.

Austin ha evidenziato la supremazia del team diretto da Horner, ma soprattutto quella di Max Verstappen. Per la prima volta dall’inizio dell’anno la squadra ha commesso un errore durante la sosta dell’olandese facendogli perdere qualcosa come undici secondi, prontamente recuperati in pista aggiudicandosi la vittoria davanti a Lewis Hamilton.

Questa vittoria è stata la dimostrazione di forza dell’accoppiata, ma anche di poter contare su un buon margine di potenziale ancora inespresso. Diversamente da altri Gran Premi, ad Austin Verstappen ha dovuto prendersi dei rischi evidenziando una grande differenza tra lui e Perez. Questo aspetto dovrebbe aprire anche gli occhi sulla questione budgets cap, che al suo interno dovrebbe comprare tutte le voci di spesa, senza nessuna esclusione. Un conto è avere in squadra buoni piloti del calibro del messicano e tanti altri. Un altro è poter contare sul talento di Verstappen, Hamilton, Leclerc… piloti che incidono sia sul risultato in pista che sui conti economici. Lo stesso vale per gli ingegneri del calibro di Adrian Newey. Il budgets cap ha senso se al suo interno sono comprese il 100% delle spese del team, senza alcuna esclusione. Non entro in merito alla cifra.

Tornando al gran premio è stata una gara interessante, certamente condizionata dall’errore enciclopedico commesso da George Russell alla prima curva, che ha portato al ritiro di Carlos Sainz, protagonista di una partenza non perfetta ma assolutamente esenta da colpe. Un episodio sanzionato con una penalità ridicola di 5 secondi. Assolutamente ridicola come la penalità inflitta a Fernando Alonso. Trenta secondi per aver corso senza uno specchietto. A parte che non si tratta di un elemento contundente, che si era anche staccato, ma se un pilota di F1 non fosse in grado di guidare senza uno specchietto allora dovrebbe cambiare mestiere. Due penalità assurde.

Complimenti a Lewis Hamilton, che ha tirato fuori tutta la sua classe, così come Leclerc. Partito dalla dodicesima casella ha portato la sua Ferrari sul podio, evidenziando ancora una problematica importante di usura dei pneumatici. Resta aperta la lotta con Perez per il secondo posto che si presentano in Messico tra meno di una settimana con la medesima strategia di motori.

Da quando ha annunciato il ritiro, mi sembra di vedere un nuovo Sebastian Vettel. Ha inanellato gara da quattro volte campione del mondo e domenica è stato protagonista di una bellissima gara, lottando fino all’ultima curva. E’ la dimostrazione quanto in questo sport possano entrare in gioco diverse componenti. Lo stiamo vedendo anche con Gasly, pronto a salutare l’Alpha Tauri, e Ricciardo passato dalle stelle alle stalle in poche stagioni.

Il fine settimana americano ha riportato in pista Antonio Giovinazzi. Un errore che potrebbe costargli caro, soprattutto in un momento così delicato per la sua carriera. Andare contro le barriere dopo pochi giri non è un segnale positivo, anche se non conosco le cause che lo hanno portato fuori pista. Di contro, Mick Schumacher non ha fatto nulla di esaltante in pista.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP STATI UNITI D’AMERICA, GIAN CARLO MINARDI “IN BALLO GIOCHI IMPORTANTI”

Austin, Gran Premio d’America. Siamo entrati negli ultimi quattro gran premi della stagione. Ci aspettano quattro appuntamenti intensi, perché ci sono ancora numerosi posti in ballo. Se il titolo piloti è già nelle mani di Max Verstappen, è apertissima la sfida tra Charles Leclerc e Sergio Perez per titolo di vice-campione. Il monegasco monterà una nuova power-unit, pagando una penalità di cinque posizioni in griglia di partenza.

Altrettanto interessante sono le sfide alle spalle di Red Bul-Ferrari-Mercedes. Da una parte abbiamo la sfida tra Alpine e McLaren, in piena lotta per il quarto posto e distaccate di sole tredici lunghezze. Alfa Romeo e Aston Martin sono in lizza per il quinto posto con soli 7 punti a separarli, per non parlare di Haas e Alpha Tauri appaiata a 34 punti per il sesto posto. Lotte che rappresentano prestigio, ma soprattutto premi in denaro.

Tra l’altro Lewis Hamilton è ancora a digiuno di vittoria quest’anno. Non ha mai concluso una stagione senza successi. Ferrari ha un vantaggio di 76 punti sui diretti avversari Mercedes. Un vantaggio importante, ma non sufficiente per dormire notti serene, considerando il gran numero di punti a disposizione.

Oltre a tutto questo, in ballo ci sono giochi importanti, che mi auguro possano trovare una soluzione – chiara e definitiva – nel più breve tempo possibile. Austin sarà teatro di numerose chiacchiere.

Ma ora facciamo parlare la pista e i piloti

Gian Carlo Minardi

F1 | GP GIAPPONE, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “VERSTAPPEN CAMPIONE DEL MONDO INDISCUSSO, MA CHE CAOS CON QUESTI REGOLAMENTI”

Max Verstappen è campione del mondo, per la seconda volta nella sua giovane carriera.

Questo è il primo punto fermo, senza se e senza ma. Indipendentemente dalla pioggia che si è abbattuta sul circuito di Suzuka, indipendentemente dal fatto che la gara sia durata solamente 40 minuti, indipendentemente dalla penalità inflitta a Charles Leclerc, dal regolamento sportivo e dal sistema di attribuzione del punteggio.

Sia l’olandese che la Red Bull hanno dominato anche il gran premio del Giappone, aggiudicandosi pole position e vittoria con quasi mezzo minuti di vantaggio sul secondo, confermandosi al vertice di questo sport. Risultato consolidato anche dal secondo posto di Sergio Perez che, negli ultimi giri, ha messo sotto pressione il monegasco di casa Ferrari, portandolo all’errore proprio sul finale. Col secondo posto ha sopravanzato Leclerc in classifica (253 punti coltro i 252 del monegasco ) e a questo punto della stagione per il ferrarista la situazione non è così rosea.

La Ferrari, anche sul bagnato, ha confermato i suoi attuali limiti. Competitiva nel giro secco (in qualifica Leclerc ha mancato la pole position per soli 10 millesimi di secondo), mentre nel long run saltano fuori la differenza con la Red Bull, anche legate al degrado gomme che a Suzuka ha mandato in crisi Leclerc, protagonistica comunque di un’incredibile difesa, macchiata solamente da quel “lungo” sul finale che gli è costato il secondo posto.

Regolamento alla mano, la penalità di 5” (questa volta arrivata appena dopo pochi minuti) la trovo corretta. Peccato perché aveva lo spazio per difendere meglio la posizione, ma è troppo facile puntargli il dito contro considerando la difficile situazione.

Col titolo definitivamente nelle mani di Verstappen, Leclerc ha quattro gran premi (Stati Uniti, Messico, Brasile e Abu Dhabi) per provare a conservare, almeno, il secondo posto. Non sarà facile tenersi dietro Sergio Perez con questa Red Bull.

Tra gli “altri” complimenti ai vecchietti Sebastian Vettel e Fernando Alonso. Grazie alla loro esperienza hanno saputo tener testa ad una situazione complicata chiudendo in sesta e settima posizione. Bravo anche a Nicholas Latifi che, insieme a Vettel, è stato tra i primi a passare alle intermedie, portando così la sua Williams al nono posto, davanti a Norris. Entusiasmante la lotta tra Ocon ed Hamilton per la quarta piazza.

Il vero punto dolente del fine settimana è l’ennesima confusione creata da questi regolamenti assurdi. Nonostante si siano completati solamente 28 dei 53 giri (il 53% della corsa) nelle tre ore di tempo massimo, è stato attribuito il punteggio massimo. Questo perché la gara è stata considerata conclusa (è stata sventolata la bandiera a scacchi).

Onestamente non trovo una grande differenza tra concludere una gara per lo scadere del tempo massimo oppure a seguito di una bandiera rossa.

A seguito di quanto successo a Spa-Francorchamps l’anno scorso, la Federazione ha introdotto dei nuovi sistemi di punteggio che varia a seconda di quanti giri sono stati percorsi. Questo punteggio però si applica solamente se la corsa non dovesse più ripartire dopo la bandiera rossa…. Mi pare una complicazione inutile soprattutto se si continua ad andare a correre in circuiti attraversati da monsoni e/o cicloni. Forse è il caso di semplificare questi regolamenti e rivalutare i calendari per evitare di avere gran premi di tre ore, con macchine impegnati in pista per molto meno tempo

Gian Carlo Minardi

F1 | GP SINGAPORE, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “COMMISSARI INADEGUATI. SECONDO POSTO DI LECLERC A RISCHIO”

Ancora una volta i commissari e i direttori di gara non si sono confermati all’altezza di una Formula 1 che sta crescendo esponenzialmente regalandoci emozioni incredibili. La decisione finale, che ha confermato il successo di Sergio Perez nonostante la penalità di 5”, è arrivata diverse ore dopo dall’episodio nonostante abbiano tutti gli strumenti per verificare in tempo reale e ci siano già stati episodi simili nel passato. Servono delle linee guide per dare omogeneità nei giudizi.

Il gran premio di oggi ci ha regalato emozioni incredibili, soprattutto in considerazione delle condizioni in cui si è corso. La gara è terminata per il raggiungimento del tempo massimo e non per la conclusione dei giri. Già questo fa capire quanto sia stata impegnativa per i piloti.

Chapeaux a Sergio Perez e Charles Leclerc. Il messicano è stato protagonista di una grande gara e un’ottima partenza. Ha dato il massimo e nel finale è andato in difficoltà a causa avendo sfruttato al massimo le gomme. La Red Bull si conferma macchina estremamente solida ed è pronta ad aprire un nuovo ciclo che può essere importante.

Sarà interessante capire cosa non abbia funzionato al monegasco in partenza, autore poi di una gara sopra le sue possibilità come dimostra ampiamente il divario tra lui e il compagno di squadra. Col secondo posto Leclerc ha rosicchiato qualche punto al diretto avversario, ma il vero problema sono i cinque punti persi su Perez, che ora si trova solamente a due punti di distacco. Sul fronte costruttori, invece, la Ferrari ha consolidato il secondo posto sulla Mercedes, che lascia Singapore con solo due punti all’attivo.

Sottotono invece la prestazione del campiona del mondo in carica. Dopo i problemi che lo hanno fermato in qualifica, Verstappen ha avuto diverse difficoltà nonostante i sorpassi effettuati per provare a rimontare. Molto bello il duello tra Alonso ed Hamilton. Peccato sia stato tradito dal motore della sua Alpine, così come Ocon.

Ottima la prestazione di casa McLaren che saluta Singapore col quarto e quinto posto di Norris e Ricciardo. Bene l’Aston Martin col sesto posto di Stroll e l’ottavo di Vettel, che chiude davanti alla Mercedes di Hamilton e all’Alpha Tauri di Gasly.

Gian Carlo Minardi