Max Verstappen è campione del mondo, per la seconda volta nella sua giovane carriera.
Questo è il primo punto fermo, senza se e senza ma. Indipendentemente dalla pioggia che si è abbattuta sul circuito di Suzuka, indipendentemente dal fatto che la gara sia durata solamente 40 minuti, indipendentemente dalla penalità inflitta a Charles Leclerc, dal regolamento sportivo e dal sistema di attribuzione del punteggio.
Sia l’olandese che la Red Bull hanno dominato anche il gran premio del Giappone, aggiudicandosi pole position e vittoria con quasi mezzo minuti di vantaggio sul secondo, confermandosi al vertice di questo sport. Risultato consolidato anche dal secondo posto di Sergio Perez che, negli ultimi giri, ha messo sotto pressione il monegasco di casa Ferrari, portandolo all’errore proprio sul finale. Col secondo posto ha sopravanzato Leclerc in classifica (253 punti coltro i 252 del monegasco ) e a questo punto della stagione per il ferrarista la situazione non è così rosea.
La Ferrari, anche sul bagnato, ha confermato i suoi attuali limiti. Competitiva nel giro secco (in qualifica Leclerc ha mancato la pole position per soli 10 millesimi di secondo), mentre nel long run saltano fuori la differenza con la Red Bull, anche legate al degrado gomme che a Suzuka ha mandato in crisi Leclerc, protagonistica comunque di un’incredibile difesa, macchiata solamente da quel “lungo” sul finale che gli è costato il secondo posto.
Regolamento alla mano, la penalità di 5” (questa volta arrivata appena dopo pochi minuti) la trovo corretta. Peccato perché aveva lo spazio per difendere meglio la posizione, ma è troppo facile puntargli il dito contro considerando la difficile situazione.
Col titolo definitivamente nelle mani di Verstappen, Leclerc ha quattro gran premi (Stati Uniti, Messico, Brasile e Abu Dhabi) per provare a conservare, almeno, il secondo posto. Non sarà facile tenersi dietro Sergio Perez con questa Red Bull.
Tra gli “altri” complimenti ai vecchietti Sebastian Vettel e Fernando Alonso. Grazie alla loro esperienza hanno saputo tener testa ad una situazione complicata chiudendo in sesta e settima posizione. Bravo anche a Nicholas Latifi che, insieme a Vettel, è stato tra i primi a passare alle intermedie, portando così la sua Williams al nono posto, davanti a Norris. Entusiasmante la lotta tra Ocon ed Hamilton per la quarta piazza.
Il vero punto dolente del fine settimana è l’ennesima confusione creata da questi regolamenti assurdi. Nonostante si siano completati solamente 28 dei 53 giri (il 53% della corsa) nelle tre ore di tempo massimo, è stato attribuito il punteggio massimo. Questo perché la gara è stata considerata conclusa (è stata sventolata la bandiera a scacchi).
Onestamente non trovo una grande differenza tra concludere una gara per lo scadere del tempo massimo oppure a seguito di una bandiera rossa.
A seguito di quanto successo a Spa-Francorchamps l’anno scorso, la Federazione ha introdotto dei nuovi sistemi di punteggio che varia a seconda di quanti giri sono stati percorsi. Questo punteggio però si applica solamente se la corsa non dovesse più ripartire dopo la bandiera rossa…. Mi pare una complicazione inutile soprattutto se si continua ad andare a correre in circuiti attraversati da monsoni e/o cicloni. Forse è il caso di semplificare questi regolamenti e rivalutare i calendari per evitare di avere gran premi di tre ore, con macchine impegnati in pista per molto meno tempo
Gian Carlo Minardi