F1, Gp Bahrain | L’analisi

Puntata n.2 – Polvere di stelle

Questo mi ricordano le suggestive scintille che schizzano da sotto le vetture mentre affrontano i rettilinei a 300 km/h, enfatizzate dalla notte che scende su Bahrain, quasi a portare un po’ di magia in una F1 che di magia ne ha ormai persa molta…

Il Bahrain era il primo vero banco di prova per le PU 2016 dopo la gara d’apertura svoltasi come solito da qualche anno sull’atipico circuito di Melbourne. E infatti sono emersi pregi e difetti delle unità dei quattro motoristi, sebbene in un quadro tecnico per certi versi di difficile interpretazione. Ma bando alle ciance e passiamo subito all’analisi….

Per iniziare delineiamo le caratteristiche del circuito di Sakhir.

Come appena detto è un circuito molto severo per le PU a causa dei suoi lunghi rettilinei e delle tante ri accelerazioni dove risulta importantissima una corretta erogazione della potenza, ma è anche un tracciato da alto carico aereodinamico. Inoltre a titolo di informazione, su questa pista ogni 10 kg di carburante in più a bordo si perdono 0,25 secondi, mentre ogni 10cv di potenza in più si guadagnano 0,18 secondi (dati Magneti Marelli).

Il primo settore è più di motore e trazione vista la presenza di due rettilinei e di due serie di curve ad angolo molto stretto in cui scaricare correttamente la potenza a terra è fondamentale.

Sempre di trazione ma con una prevalenza del fattore downforce è come si presenta il secondo settore, quello più guidato dove è fondamentale avere il giusto bilancio aereodinamico. Mentre il terzo, con i suoi lunghi rettilinei è un settore di motore.

Dunque fatta questa premessa andiamo ora ad analizzare il quadro tecnico emerso da questo Gp, che nella maggior parte dei casi si è trattato di una conferma rispetto a quello Australiano.

In primo luogo diamo un occhiata al grafico in cui viene riportato il distacco percentuale dalla pole nelle prime due gare, assieme (più per curiosità, che per vera importanza come dato) ai distacchi nei medesimi Gp del 2015.

Salta subito all’occhio l’incredibile trend negativo della Williams che ha aumentato sensibilmente i distacchi rispetto alla scorsa stagione con un picco enorme proprio qui in Bahrain.

Positivo comunque il trend in discesa per Red Bull e Ferrari, non dando troppa importanza al confronto con il dato sul 2015, ricordando infatti il grande passo avanti fatto anche da Mercedes e le problematiche legate all’affidabilità (Ferrari) e alla potenza (Red Bull) delle PU rivali.

Diamo ora un’occhiata al grafico in cui viene riportato il tempo segnato nel Q3 contro il tempo ideale, dato dalla somma dei migliori settori. L’unico pilota ad aver ottenuto il massimo in Q3 è stato Rosberg, mentre i suoi avversari seppur in generale con distacchi minimi non ci sono riusciti.

Non proprio minimo però il distacco per Bottas che sarebbe potuto essere ben tre decimi più veloce infastidendo così la Red Bull di Ricciardo.

Il grafico con il confronto fra la posizione in qualifica e il rilevamento alla sped trap, ci fa notare un generale prevalere delle vetture motorizzate Mercedes.

Inoltre ci fa anche notare come anche se sia un circuito di motore, a Sakhir, ci sia anche bisogno di carico, come risulta evidente dal netto taglio presente fra le velocità dei primi 5.

Dunque cosa ci dicono i dati sulle velocità e i sui tempi nei vari settori ?

Beh la Mercedes è sempre al top e nei lunghi rettilinei del Bahrain lo ha fatto ben capire. Ma dove ha fatto davvero la differenza ?

I dati ci dicono proprio nel terzo settore con la Ferrari che si ferma ad un distacco percentuale dello 0,86 % (in S1 0,56 e in S2 0,47).
Dunque nel settore più veloce, a conferma di una superiorità a livello motoristico ancora ben evidente.

La Ferrari si fa invece più ingombrante nel secondo settore, quello in cui serve il carico per affrontare le veloci curve in successione.

Dato che ci fa notare come la SF16-H sia molto composta dal punto di vista telaistico nei trasferimenti di carico e comunque molto efficace (sia come bilancio, sia come efficienza)dal punto di vista aerodinamico tenuto conto della buona downforce, che però non intacca troppo le velocità massime neanche in quella che comunque attualmente sembra essere una disparità motoristica rispetto alla Mercedes.

Disparità provocata probabilmente proprio dal grande progetto di innovazione che è stato sviluppato sulla PU per poter contrastare la Mercedes, e si sa, quando si da il massimo, l’errore (in questo caso il guasto) è sempre in agguato.
Aprendo una piccola parentesi sull’argomento affidabilità, è giusto citare in causa la Haas.

Infatti l’italo americana non ha problemi proprio perché usa mappature meno aggressive sulla PU, evitando così di esasperare la meccanica e mantenendo un equilibrio generale che mi sembra proprio caratterizzi questa vettura e che fino ad ora ha portato a risultati più che ottimi.

Tornando alla Ferrari, quel “problema” di trazione di cui ho parlato in Australia non si è fatto troppo notare ma comunque credo (e ho info) riguardo al fatto che ci sia ancora da lavorare sull’erogazione della potenza.

Passando ora a Williams c’è ben poco da dire : i tempi sono interessanti solo nel terzo settore, quello di motore (infatti possiamo notare come il grafico delle velocità si sviluppi esattamente in prossimità dei motorizzati Mercedes), grazie al suo buon Cx che comunque non è più ottimo come lo scorso anno, sacrificato per un lavoro su Cz che non sembra però aver dato grandi frutti.

Nei grafici notiamo questi elementi dai tempi poco competitivi nel secondo settore e anche dalle basse velocità in uscita dal curvone sempre del secondo intermedio.

Importante anche fare un accenno a quella che di fatto è la terza forza del mondiale al momento ma che presenta un quadro tecnico davvero strano; ovvero la Red Bull.
I dati ci segnalano una RB12 lenta nel misto e in rettilineo. Questo nonostante il grande telaio che da sempre contraddistingue le vetture che portano la firma di Newey.

Forse troppo carico, un assetto generale molto improntato sugli sforzi di trazione e una PU Renault in seria difficoltà si sono rivelati fattori problematici sui due circuiti fin ora affrontati. Aspettiamo dunque qualche movimento da parte di Renault per ridonare competitività alla RB12.

Concludo con l’outsider delle qualifiche, ovvero la Force India che presenta dati un po’ anomali con velocità alla speed trap molto alta ma molto basse invece nei vari settori.

Di certo possiamo solo notare una scarsa competitività soprattutto nel misto a conferma di un telaio non esaltante e mi riservo di darvi qualche info in più al riguardo nei prossimi Gp, essendo i dati qui emersi abbastanza discordanti.

Per il momento è tutto ci vediamo sul lungo rettilineo di Shangai!!

I grafici della gara

A cura di Gianluca Medeot – @gianluca_medeot

Gian Carlo Minardi “La F1 deve valorizzare i giovani”

Il fine settimana in Bahrain ha consegnato alla McLaren-Honda il primo punto della stagione, grazie all’esordiente Vandoorne, richiamato all’ultimo momento dal Giappone per sostituire l’infortunato Fernando Alonso. Un compito non facile per il 24enne belga che è stato catapultato all’interno della vettura senza aver mai avuto la possibilità di provare la vettura, poiché impegnato in Super Formula. Un debutto importante in cui non hasfigurato nei confronti dei suoi compagni di box Campioni del Mondo.

Fine settimana positivo anche per un altro giovane, esordiente nel mondiale: Pascal Wehrlein che in qualifica ha portato la piccola Manor in sedicesima posizione, chiudendo la corsa davanti alle due Sauber e alla Force India.

Un risultato che dovrebbe far pensare “E’ vero che nella vita, oltre all’abilità, la fortuna ha un ruolo importante, ma è ingeneroso nei confronti di questi ragazzi non creare delle occasioni per metterli alla prova, se non grazie ad episodi sporadici legati all’infortunio di un pilota titolare. Con il blocco dei test, le prove del venerdì rappresenterebbero un ottimo spazio per i giovani. Si valorizzerebbe anche il lavoro delle Federazioni” commenta Gian Carlo Minardi, interpellato da www.minardi.it “Solamente “uno su mille ce la fa”, ma bisogna dargli l’opportunità di mettersi alla prova. Non dimentichiamoci che Robert Kubica e Sebastian Vettel, solamente per citare due piloti, sono venuti alla ribalta grazie alle prove libere del venerdì mattina dedicate ai rookie, in cui hanno dimostrato di poter essere della partita” ricorda il manager faentino che di giovani, nella sua lunga carriera nel mondiale, ne ha lanciati

Vandoorne è stato molto veloce, non ha commesso errori e ha messo in difficoltà Jenson Button, Campione del Mondo, portando alla McLaren il primo punto. Senza l’infortunio ad Alonso, forse, non avrebbe avuto questa occasione. Sarebbe stato un vero peccato. Chissà quanti “Vandoorne” nascosti ci sono, che aspettano semplicemente la loro occasione.
Degno di nota anche il fine settimana di Wehrlein, con un grande passato in DTM ma fortemente discusso. Nonostante le difficoltà della sua Manor, si è difeso con una bella qualifica e un’ottima gara

La Formula 1 deve dare una possibilità ai giovani. Oggi invece tutto questo è sbarrato. Non è la strada corretta” conclude Gian Carlo Minardi

F1 | Haas nel mirino di Red Bull e Williams. Minardi “Gioco pericoloso”

Il team rivelazione di questo inizio di stagione è certamente la Haas, la compagine statunitense che nei primi due Gran Premi è stata in grado di mettere insieme 18 punti grazie ad un quinto e sesto posto di Romain Grosjean in Bahrain e nella gara inaugurale in Australia. Un bottino che posizione la scuderia al quinto posto, alle spalle di Red Bull e a solamente due lunghezza della Williams, con Grosjean a pari punti di Kimi Raikkonen. Un palmares che poteva essere anche più importante senza il doppio zero di Gutierrez, rallentato da problemi a Sakhir e dal tamponamento subito da Fernando Alonso a Melbourne.

Come aveva già anticipato Gian Carlo Minardi nella video-clip post gara “Stiamo entrando in un territorio pericoloso per la F1. Stanno riscrivendo la definizione di “Costruttori”, Christian Horner e Pat Symonds si sentono minacciati e puntano il dito verso il nuovo modo di fare F1 “A Sakhir sono stati molto veloci e la loro strategia ha funzionato molto bene. La VF-16 è veloce e solida. La Ferrari dello scorso anno sembra ancora molto competitiva” ironizza il team principal Red Bull. “Facendo come Haas andiamo verso una F1 sempre meno appannaggio dei costruttori e telaisti. Indubbiamente hanno operato molto bene agendo nella legalità. Ma è la direzione giusta? Non ne sono così certo” commenta il direttore tecnico della Williams

Dello stesso parere anche il manager faentino che torna sull’argomento, approfondendo quanto accennato domenica scorsa, dopo il gran premio che ha visto Grosjean chiudere davanti alla Toro Rosso di Verstappen, alla Red Bull di Kvjat e alle due Williams “Se il futuro è quello di avere tre, quattro o cinque costruttori/telaisti, allora il Mondiale Costruttori deve essere aperto solamente a loro. Non credo sia corretto spartire la ”torta” dei diritti anche con gli assemblatori.  In questo momento il team Haas non è un costruttore, poiché vedo troppi pezzi intercambiabili” Niente di nuovo comunque poiché questo scenario si era già presentato nel 2005 “La Scuderia Toro Rosso, all’inizio della sua avventura, era un clone Red Bull. Poi la Williams, che è anche quotata in borsa, ha fatto valere la definizione di Costruttore e proprietà intellettuale. Si è fatto un passo indietro e, con fatica, si sono resi nuovamente autonomi

La Ferrari comunque è stata molto abile a giocare sui buchi di regolamento facendo scelte, sulla carta, molto apprezzabili che potrebbero aprire a nuovi scenari con Sauber e Force India destinate a scomparire poiché non più commerciabili. Con l’ingresso degli assemblatori, il valore del team in qualità di costruttore viene a mancare. La Mercedes potrebbe invece rafforzare la collaborazione con Manor, mentre la Red Bull dovrà trovare un costruttore” prosegue Minardi “Hanno sempre dichiarato di essere in F1 per vincere. Di conseguenza sono abbastanza certo che si stiano guardando intornoconfermando quanto ci aveva già anticipato nei mesi precedenti

F1 | Gp Bahrain – Pagelle

Nico Rosberg – 9 seconda vittoria stagionale e punteggio pieno. Ancora una volta è stato più bravo del suo compagno di box nel momento della partenza, gestendo ottimamente la gara, aiutato certamente da una Mercedes perfetta che lascia il primo degli inseguitori a 0,8”

Kimi Raikkonen – 8 come la passata stagione, è stato autore di una grande gara, senza errori, portando la Ferrari al secondo posto. In qualifica però non riesce ad impensierire Vettel

Stoffel Vandoorne – 8 debutto fantastico per il sostituto di Fernando Alonso, richiamato all’ultimo dal Giappone. Ha portato alla McLaren il primo punto mondiale della stagione. Non ha commesso alcun errore. Forse, bisognerebbe dare più chance e possibilità a questi ragazzi. Io continuo ad essere un sostenitore delle prove libere del venerdì aperte ai rookie.

Lewis Hamilton -7,5 per la seconda volta consecutiva vanifica la pole position del sabato con una partenza non perfetta. Alla prima curva si è trovato in mezzo al gruppo, dove Bottas ha fatto il resto. Nonostante una strategia non perfetta, ha comunque conquistato la terza posizione.

Max Verstappen – 7,5 ancora una volta ci ha deliziato con ottimi sorpassi, in particolare ai danni di Felipe Massa e Daniil Kvyat portando la sua Toro Rosso al sesto posto

Daniel Ricciardo – 7,5 con questa motorizzazione non può fare di più, ma si insidia al terzo posto nel Mondiale Piloti, trascinando la Red Bull dietro a Mercedes e Ferrari.

Pascal Wehrlein – 7 sta costruendo molto bene il suo futuro in Formula 1. Molto bravo in qualifica (P16 con la piccola Manor) e in gara non si è risparmiato, chiudendo davanti a Sauber e Force India

Romain Grosjean – 7 ottimo inizio di stagione per il francese che porta la sua Haas al quinto posto, dietro a due Mercedes, una Ferrari e una Red Bull. Certamente, nei prossimi giorni, le prestazioni del team americano faranno discutere. Stanno ridefinendo la definizione di “Costruttori” essendo un clone della Ferrari.

Carlos Sainz – 6,5 buona la partenza, ma ancora una volta molto sfortunato anche con la complicità di Bottas.

Valtteri Bottas e Sergio Perez – 4 giornata decisamente storna per i portacolori di casa Williams e Force India. Si sono impegnati per rovinare la loro gara e quella dei compagni

Direzione gara – 4 si parla tanto di sicurezza, ma poi non vengono richiamate a i box le macchine che perdono letteralmente i pezzi in pista ….

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F1 | Gp Bahrain – IL PUNTO

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Abbiamo assistito ad un Gran Premio movimentato e interessante con numerosi sorpassi, grazie anche alle strategie e scelte dei team.  Disastrosa sotto questo aspetto la Williams. Una gara segnata ancora dalla poca affidabilità in casa Ferrari, con Vettel costretto a parcheggiare la sua SF16-H nel giro di ricognizione, e dall’ennesimo errore allo start di Hamilton che ha così vanificato la strepitosa pole conquistata nella giornata di sabato. Secondo successo per Nico Rosberg che porta a cinque le vittorie consecutive (tre targata 2015) e a sedici i sigilli nella sua carriera. Punteggio pieno nel Mondiale Piloti che lo lanciano prepotentemente in Campionato

Una Ferrari che si consola col secondo posto di Kimi Raikkonen, ma che deve guardarsi le spalle dalla Red Bull con un Ricciardo attualmente al terzo posto della classifica piloti davanti a Raikkonen e Vettel (sesto con 15 punti). Abbiamo assistito all’ennesimo strapotere Mercedes. Nonostante gli errori anche sul fronte della strategia, con Hamilton che ha provato a montare le Medium e il contatto con Bottas allo start, ha chiuso comunque al terzo.

Farà certamente discutere nei prossimi giorni il quinto posto di Grosjean con la sua Haas. Considerando gli importanti capitali investiti per costruire i telai, Williams, Toro Rosso, Red Bull e Force India faranno fatica a “digerire” questo nuovo format inaugurato dalla compagine americana, che sta riscrivendo la definizione di Costruttore. Escludendo il muso ed altre poche parti sono un clone Ferrari. Sono più che altro assemblatori. E’ stata intrapresa una strada pericolosa.

Devo fare assolutamente i complimenti a Vandoorne. Al debutto ha portato alla McLaren i primi punti mondiali della stagione. Ha compiuto un vero miracolo. Richiamato dal Giappone e catapultato in macchina senza averla mai provata, ha conquistato la top-10 senza commettere errori. Non c’erano dubbi sulle sue qualità velocistiche, visti i risultati del suo palmares. Resta il rimpianto che i team non siano obbligati a far correre il venerdì mattina permettendo a  questi giovani piloti di mettersi in mostra e non sperare solo in situazioni fortunate per essere messi alla prova.

Prima di chiudere vorrei porre l’attenzione su un ultimo aspetto che mi ha lasciato perplesso. Si parla sempre di più di sicurezza e nei test di Barcellona aveva fatto il suo esordio Halo, per la protezione della testa del pilota. In Bahrain i Commissari non hanno richiamato quelle vetture che perdevano letteralmente i pezzi in pista. Nei nostri week-end dei Campionati Italiani, i commissari obbligano i piloti a rientrare ai box per riparare la vettura. Invece qui nessuno ha detto niente.

Tra quindici giorni tutti in Cina

F1 | Gp Bahrain – Anteprima

Aspettiamoci un Gran Premio tattico in cui le gomme avranno un ruolo da protagonista. La Pirelli porterà Medium, Soft e SuperSoft. Una bella scelta variegata per i team. Qualcuno ci  hanno già fatto intuire le loro possibile strategie. Mercedes infatti poterà solamente un set di gomme Medium per pilota, e sei di Soft e SuperSoft, a dimostrazione che non sono intenzionati ad usare le mescole medie. In casa Ferrari, Raikkonen e Vettel avranno invece 4 set di Soft (che utilizzeranno in qualifica e prima parte di gara) e 6 di SuperSoft. L’anno scorso l’aveva fatta da padrona la Soft, con una strategia a due soste e le Medium usate solamente perché imposte dal regolamento.

Arriviamo su un circuito “vero” dopo il cittadino Melbourne in cui il caldo avrà un ruolo importante, anche se si correrà verso fine giornata in cui le condizioni atmosferiche saranno meno torride. Anche i freni saranno un elemento sollecitato a causa dei lunghi rettilinei.  Sarà interessante vedere, al di la della rincorsa alla Mercedes, se avremo le conferme da parte di Haas e Toro Rosso che già l’anno scorso aveva conquistato la top ten. Oggi possono contare su una migliore affidabilità e sul motore Ferrari.

Dodici mesi fa Sebastian Vettel ci aveva regalato la prima fila, a pochi decimi dal poleman  Hamilton, mentre Raikkonen si era reso protagonista della sua gara migliore, chiudendo al secondo posto.

Non mancano gli spunti per assistere ad un bel week-end di gara,  a partire da venerdì coi due turni di prove libere in programma alle 13.00 e 17.00 (ora italiana) e  alle 14.00 di sabato in preparazione delle qualifiche (ore 17.00). Dopo tante critiche, anche in Bahrain avremo le nuove qualifiche con eliminazioni ogni novanta secondi. I team non hanno trovato l’unanimità per cambiare e tornare indietro. Mi viene da pensare che sia, soprattutto, una mossa politica in vista dei cambi di regolamenti in ottica 2017. La gara scatterà domenica alle 17.00

Venerdì 1 Aprile

Libere 1: 13:00-14:30

Libere 2: 17:00-18:30

Sabato 2 Aprile

Libere 3: 14:00-15:00

Qualifiche: 17:00

Domenica 3 Aprile
Gara: 17:00  ̶  57 giri

Save the date: La Formula 1 torna ad Imola

La Pasqua è alle porte e, con l’occasione di portarvi i nostri migliori Auguri, Gian Carlo Minardi e tutto il Team Minardi hanno preparato una sorpresa unica.

In occasione dell’’Historic Minardi Day del 25 Giugno 2016 la Formula 1 tornerà all’Enzo e Dino Ferrari di Imola. A fianco delle monoposto che hanno contraddistinto i 21 anni del Team faentino nel Mondiale di Formula 1, sfrecceranno lungo le famosissime varianti delle “Acque minerali” “Rivazza” “Tosa” “Tamburello” “Villeneuve” anche le F1, Formula 2 e Formula 3 che hanno scritto le pagine più importanti in questi 35 anni dell’autodromo. Un evento unico per rivedere in pista i colori del Minardi Team e “pezzi” unici del Circus.

“Sono veramente contento di poter annunciare la nascita di questo primo Historic Minardi Day, e di riportare la Formula 1 a Imola. Sarà l’occasione di rivedere in pista monoposto di F1, F2 e F3 che hanno battagliato lungo il tracciato intitolato ad Enzo e Dino Ferrari. Questi dieci anni lontani dal Circus sono veramente volati, e l’affetto e l’interesse degli appassionati e dei collezionisti verso il Minardi Team è veramente forte e caloroso. L’Historic Minardi Day sarà l’appuntamento per rivedersi tutti in pista” commenta entusiasta Gian Carlo Minardi

F1, Gp Australia | L’analisi

Dal Gran Premio d’Australia parte una nuova rubrica a cura di Gianluca Medeot di F1BlogTech che, di volta in volta, analizzerà i numeri e dati del week end di gara attraverso numerosi grafici

Puntata n.1 – Imprese d’oltreoceano
Il primo weekend di gara del campionato di Formula Uno 2016 ha fatto molto discutere per tanti diversi fattori; l’introduzione del nuovo sistema di qualifiche shootout, la strategia di gara della Ferrari e il terribile incidente occorso ad Alonso.

Bisogna però dire che abbiamo assistito ad una gara molto interessante da cui è emerso un quadro tecnico non banale e che non si addice ad un’analisi superficiale per essere compreso a fondo.

Andiamo dunque a scoprire questo quadro tecnico, premettendo però che si tratta del primo appuntamento del mondiale, tra l’altro su una pista un po’ atipica quindi va tutto preso un po’ con le pinzette.

Inoltre, i distacchi in qualifica sono un po’ più accentuati a causa del giro extra delle Mercedes, ma di questo ne terremo conto.

Quello dell’Albert Park è un circuito molto particolare a causa della sua conformazione che non predilige nessuna caratteristica della vettura in particolare. Si tratta di un circuito da medio/alto carico aereodinamico e di difficoltà media anche per i propulsori, con il 69% del tempo passato a farfalla pienamente aperte. Il primo settore è più di trazione mentre il secondo e il terzo sono più di motore e carico aerodinamico.

Si ha una perdita di 0,21 secondi per ogni 10kg di carburante in più e un guadagno di 0,18 secondi per ogni 10 cv in più ( dati Magneti Marelli).

Passiamo ora all’analisi.
Per prima cosa è importante segnalare che con le vetture 2016 si sono già raggiunti altissimi livelli con guadagni di performance rispetto allo scorso anno pari a 2,5 secondi.

Ma più che fissarci sui confronti con lo scorso anno è importante vedere cosa hanno da dirci i dati più recenti.

Guardando il grafico in cui viene messo a confronto il tempo reale in Q3 con il giro “ideale” (dato dalla somma dei migliori intertempi), notiamo intanto che quasi tutti i piloti entrati in Q3 sono riusciti ad ottenere la performance migliore proprio quando più serviva, con differenze minime per Rosberg, Ricciardo e Verstappen, mentre invece Sainz avrebbe potuto sopravanzare il compagno di squadra.

Sempre per inquadrare meglio la situazione diamo un’occhiata al grafico con il confronto fra posizione e velocità massima in qualifica.

Risulta chiaro che il fattore velocità non è così fondamentale a Melbourne, ma altrettanto cristallina risulta la superiorità dei motorizzati Mercedes, ora però non più legata alla Williams per motivi che vedremo in seguito.

Per il momento teniamo solo a mente che in rettilineo sono ancora loro a farla da padroni.

Dunque cosa ci dicono i grafici sulle velocità e sui tempi nei vari settori?

Beh, la Mercedes è ancora davanti a tutti in ogni settore e globalmente sempre la migliore, con potenza ed efficienza aereodinamica al top, ma c’è un particolare che emerge dai settori più di trazione (S1 e S2), dalle strategie sugli pneumatici e anche dagli onboard: ovvero la fantastica erogazione di potenza della PU tedesca.

Questo permette loro chiaramente di essere estremamente competitivi nei settori più lenti e di poter puntare su mescole più dure. Non a caso durante i test pre stagionali il lavoro della Mercedes si è focalizzato solo sulla mescola  media che, a quanto pare, è quella che meglio si adatta alla loro vettura.

Questo vantaggio appare poi evidente proprio in gara (come vedremo dopo) quando la Ferrari su gomma soft girava come la Mercedes su gomma media. E si fa sentire anche sulle PU clienti (che comunque non sono mai uguali a quella di base), come possiamo notare dai rilievi velocistici del secondo e del terzo settore.

Da questo discorso si può introdurre la Ferrari e il suo quadro tecnico emerso durante il weekend.

Dai dati analizzati è emersa una Ferrari davvero in forma.  Le aree di miglioramento riguardano l’aspetto telaistico e aereodinamico. Si nota un notevole progresso dal punto di vista del Cz, con finalmente una monoposto che genera grande carico dal corpo vettura e non tramite i profili aereodinamici (si noti il grande lavoro di rastremazione e di cura del posteriore) con relativi guadagni dal punto di vista dell’efficienza aereodinamica, che ormai ha raggiunto livelli molto alti. Anche la nuova sospensione push rod si è fatta sentire, con un miglior comportamento della vettura sui cordoli, che abbinato ad una sospensione posteriore molto raffinata, ha reso la SF16-H molto competitiva dal punto telaistico. Allora quale potrebbe essere l’attuale pecca della Rossa? Proprio una delle migliori caratteristiche della Mercedes, ovvero la trazione.

Fattore che non si nota tanto dalle qualifiche in cui il divario nelle zone di trazione è contenuto, ma non esaltante neanche con le gomme supersoft, quanto più in gara. Problema legato forse ad una peggior erogazione della potenza o proprio ad un gap di potenza (come mi riportano fonti molto attendibili) rispetto alla anglo tedesca. Siamo ovviamente al primo round della stagione e per essere veramente sicuri di tutto ciò dovremmo forse aspettare qualche altro Gp. Ciò nonostante il lavoro svolto durante i test, e quanto successo in questo Gp, ci fa capire che c’è molto di vero in tutto questo. La Ferrari soffre un po’in uscita di curva: e come appena detto si tratta forse di un lavoro sulle mappature della PU e soprattutto sulla gestione della coppia dei motori elettrici o forse proprio di una carenza di potenza.

In questo caso la Ferrari dovrebbe viaggiare con ali più scariche perdendo così un po’ di downforce in curva (dunque trazione), per ovviare al deficit di potenza (in questa F1 è ormai importantissima la velocità, e senza un vero effetto suolo i kg di carico si pagano pesantemente in termini velocistici), ma è ancora azzardato dirlo con esattezza.

Comunque in entrambe le ipotesi i tecnici Ferrari si trovano a dover puntare su mescole più morbide per porre rimedio a questo problema. Quindi in Ferrari non sono sempre dei geni/scemi, ma conoscendo ancora più a fondo di noi il problema (ovviamente), hanno optato per uno stint su supersoft e uno su soft in seguito alla ripartenza del Gp, non avendo dati a sufficienza sul comportamento della media sulla vettura, hanno dunque optato per scelta più sicura.
Infatti, come potrete notare dal grafico in fondo alla pagina, la Ferrari su gomma soft era veloce quanto la Mercedes su gomma media, (tralasciando lo stint su supersoft che probabilmente è stato rovinato da un calo della temperatura dell’asfalto).

In generale possiamo concludere che nonostante questa pecca la Ferrari si trova ad un buon punto con un distacco reale di circa 4,5 decimi (prendiamo come riferimento il giro del più “normale” Rosberg) dalla Mercedes ed è pronta ad approfittare di ogni sbaglio della rivale per conquistare la vittoria.
Occhio però all’affidabilità….

E’ importante fare un accenno anche alla Toro Rosso, che quest’anno ha schierato una vettura estremamente competitiva (da top five) che pecca però di una PU chiaramente non adatta ad occupare le prime posizioni della classifica. Seguono poi i più seri problemi interni al team causati dalla rivalità dei due giovani torelli, con lo sfrenato Verstappen che cerca di prevalere con la forza sul più posato Sainz.

La STR11 però denota un grande telaio, tanta trazione e carico aereodinamico (l’attenzione al dettaglio sulla vettura è davvero maniacale) e si presenta come una seria sfidante per i top team e per la sorella Red Bull, che per il momento ha confermato le caratteristiche dello scorso anno nonostante credo che abbiamo ancora bisogno di di lavorare sulla vettura.

Entrambe queste scuderie saranno pronte ad agguantare delle grandi chance in gran premi in cui il motore non serve (come ad esempio Monaco).

Terminiamo dunque con il flop del weekend ovvero la Williams, la scuderia che fra i top ha probabilmente fatto il passo in avanti più corto.

Già dalla presentazione la nuova vettura sembrava una semplice evoluzione di quella dell’anno passato: e così è stato. Gli interventi sono stati legati a semplici modifiche di micro aereodinamica per cercare un po’ più di carico e trazione, andando però ad aumentare un po’ quel Cx fenomenale che tanto aveva contraddistinto le sue precorritrici.

Forse però l’errore più grande è legato alla sospensione anteriore che ha di base mantenuto il set up dell’anno precedente, con un’antidive troppo accentuato che causa problemi in curva, ma soprattutto un eccessivo degrado della gomma, con ovvie critiche conseguenze per la gara.

GRAFICI SULLA GARA

Da notare nel grafico la parte di gara dopo la ripartenza, con la Ferrari che arranca nonostante le mescole più morbide e fresche rispetto alle Mercedes (ricordiamoci però della variabile temperature).

Molto male la Williams con un passo gara simile alla nuova arrivata Haas (che ha centrato la miglior strategia di gara), mentre da notare il terzo stint della Red Bull con Ricciardo (che ha battuto di 3,5 secondi il giro più veloce in gara registrato nel 2014!).

A cura di Gianluca Medeot@gianluca_medeot

F1 | Gian Carlo Minardi “Divario aumentato in pista”

Gian Carlo Minardi è voluto tornare sul Gran Premio d’Australia che ha inaugurato la nuova stagione del Mondiale di F1. Come c’era da aspettarsi la Mercedes ha firmato la prima doppietta con Rosberg-Hamilton davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel che ha chiuso al terzo posto a poco meno di 10″

Quarto e quinto posto per Daniel Ricciardo e Felipe Massa, rispettivamente a 24″ e 58″

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F1, Gp Australia – PAGELLE

Abbiamo assistito ad un gran premio divertente che non ci ha ancora fatto capire realmente le forze in campo. Vince Rosberg davanti ad Hamilton firmando la prima doppietta Mercedes, davanti alla Ferrari di Vettel.

Nico Rosberg – 9 nonostante l’errore del sabato ed un inizio di week-end all’insegna di Hamilton, non si arreso, mettendo a punto una migliore partenza rispetto all’inglese, rendendosi autore di una gara ineccepibile, anche se “aiutato” dalla strategia e safety-car

Sebastian Vettel – 8 il gap in qualifica avrebbe potuto depolarizzarlo, ma in gara ha ottimizzato al meglio tutto il potenziale della sua Ferrari con una partenza flash. Le condizioni meteo e le temperature hanno dettato la strategia con Soft e SuperSoft

Romain Grosjean – 7,5 portare una macchina al debutto al sesto posto, equivale ad un’impresa. Complimenti a tutto il team

Daniel Ricciardo – 7 non demorde mai. La sua Red Bull ha un ottimo telaio anche se paga qualcosa sulla Power-Unit.

Carlos Sainz – 7 ho seguito con attenzione la Toro Rosso. Sta iniziando una lotta in famiglia. Spero che riescano a gestirla al meglio. Ottima gara dello spagnolo che in Q2 è stato più veloce del compagno. Non capisco perché avrebbe dovuto far passare Verstappen

Max Verstappen – 6,5 ha dimostrato certamente di essere all’altezza, ma è sembrato troppo nervoso e al limite della correttezza con le esternazioni alla radio

Felipe Massa – 6,5 sia in qualifica che in gara ha condotto il week end a suo favore, portando alla Williams molti punti, vincendo il confronto col giovane compagno che deve iniziare a dimostrare se è una prima guida.

F1 | Gp Australia: IL PUNTO sulla gara

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Una stagione iniziata col botto, nel vero senso della parola. L’incidente di Fernando Alonso con Gutierrez ha cambiato il panorama del Gran Premio, vanificando la bellissima partenza delle Ferrari, che avevano ottimizzato il nuovo sistema  ad una sola “paletta”. La bandiera rossa ha poi cambiato le strategie in campo.

La Mercedes, con le mescole Medium, hanno fatto certamente la scelta migliore, mentre la Ferrari ha optato per le Soft, poiché fin dai test di Barcellona la SF16-H si è dimostrata maggiormente a suo agio con Soft e SuperSoft. Una scelta guidata per provare a impensierire gli avversari. Bicchiere mezzo pieno per Maranello, soprattutto dopo la qualifica. C’è ancora da lavorare ma in soluzione gara sono più vicini. Rispetto ad un anno fa c’è stato un miglioramento. Non sono mancati gli errori, con una strategia aggressiva che non ha pagato al 100%, il problema al pit-stop di Vettel e il ritiro di Raikkonen.

Abbiamo vissuto una bella domenica mattina con diverse lotte in famiglia. Rosberg, dopo un fine settimana vissuto all’ombra di Hamilton, ha avuto la meglio mentre in casa Toro Rosso bella la sfida tra Verstappen e Sainz. L’olandese mi è sembrato troppo duro, anche verbalmente, sia nei confronti del team che col compagno. Da applausi l’avvio della Haas. Un debutto col sesto posto equivale ad una vittoria. Ottima strategia per Daniel Ricciardo che è riuscito a risalire fino alla quarta posizione marchiando anche il giro più veloce della gara.

Tra 15 giorni la Formula 1 arriverà su un circuito “vero” dove il caldo la farà da padrone e la Ferrari potrebbe impensierire le Mercedes. Passo indietro sulle qualifiche. Si tornerà al format dell’anno scorso.

Video, F1 | Gp Australia: IL PUNTO sulle qualifiche

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Non sembra esser cambiato nulla. Sembra di essere rimasti a Novembre 2015, con due Mercedes davanti a tutti. Ho l’impressione che non abbiano neanche mostrato tutte le loro carte. Ancora una volta Hamilton è stato fantastico, restando a solamente 3 decimi dal record assoluto della pista. Già questo dato dovrebbe far meditare FIA e Working Group in ottica Regolamenti 2017, dove si vorrebbero monoposto ancora più preformarti.

Come avevamo anticipato, la sorpresa è arrivata dalla Scuderia Toro Rosso. Due monoposto in Q3 con Verstappen in quinta posizione e Sainz al settimo, davanti alla Red Bull di Ricciardo. Hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione nonostante un motore 2015. Questo deve far riflettere la Ferrari, che può contare su una power-unit decisamente più evoluta. Nel post-qualifiche Vettel è sembra molto rammaricato e polemico sulle prestazioni.

In casa Mercedes, Aldo Costa ha rispolverato le sospensioni idrauliche che, insieme all’ingegnere Gabriele Tredozi, aveva già usato nel 93-94 sulla Minardi. Mi fa molto piacere che se ne ritorni a parlare. Metà classifica per la McLaren che ha saputo sfruttare al meglio le caratteristiche di questo tracciato. Se saranno supportati dall’affidabilità potranno puntare alla zona punti, il loro obiettivo primario in questo inizio di stagione.

Vergognoso lo spettacolo a cui abbiamo assistito in Q3. E’ inammissibile che non ci siano macchine in pista negli ultimi minuti a lottare per la pole position. Quando si sono accordi di non potersi avvicinare ai concorrenti, i team hanno risparmiato le gomme, come la Ferrari. Format che non condivido e che va assolutamente rivisto. In Q1 abbiamo assistito a due errori incredibili in casa Sauber e Red Bull con l’eliminazione si Kvyat. Per il resto nulla di emozionante.

Domani sarà interessante vedere la prima gara di campionato, a partire dalle ore 6.00

F1 | Monoposto ancora ai box, ma arrivano le prime minacce. Nuovi arrivi in griglia?

La stagione di Formula 1 deve ancora partire, ma arrivano già le prime minacce di abbandono. Il nodo della questione resta sempre lo stesso: Power Unit. Dopo la telenovela dell’anno scorso legata alla fornitura dei propulsori in casa Red Bull Racing, risolta col “rinnovo” Renault marchiato Tag-Heuer (dopo il no ricevuto da Mercedes e Ferrari e la prima rottura di contratto con il costruttore transalpino) Dietrich Mateschitz è tornato alla carica ”Senza una power-unit competitiva lasceremo la F1

Per il 2017 sono attesi cambiamenti radicali, che prevedono anche la fornitura, da parte di ciascun motorista, da un minimo di due ad un massimo di tre team. Ad oggi in F1 ci sono quattro fornitori, ma la situazione in casa di qualcuno è tutt’altro che serena “In casa Honda, anche se ostentano serenità, il clima è tutt’altro che tranquillo. Potrebbero aprirsi scenari drastici. Lo stesso Alonso pare non essere molto sereno” commenta Gian Carlo Minardi “anche se Ron Dennis si spertica a sottolineare che Fernando abbia un contratto anche per le prossime due stagioni. Inoltre Audi ha dichiarato che non entrerà nel Circus fintanto che non ci sarà stabilità sui regolamenti” E non sono gli unici a pensarla allo stesso modo.

Le esternazioni del numero 1 del gruppo austriaco potrebbero aprire a nuovi scenari “Possono sembrare spocchiosi, ma è il termometro di quello che sono le sponsorizzazioni in Formula 1. Oggi abbiamo macchine molto colorate, ma con pochissimi adesivi. La Red Bull vive del ritorno di immagine. Senza le vittorie questo viene a mancare poiché l’investimento iniziale è troppo elevato” Già Paolo Barilla, nell’intervista che aveva rilasciato in esclusiva a Minardi.it dichiarava “In questo momento la F1 non rappresenta un buon investimento per un azienda. E’ Formula 1 è un modello obsoleto poiché non è stata in grado di rinnovarsi stando al passo con i tempi

Da quelle che sono le mie conoscenze, la Red Bull dovrebbe aver rinnovato per un anno con la Renault” Un anno passa velocemente soprattutto quando ci sono in atto importanti modifiche ai regolamenti che richiedono un grande sviluppo. “Stiamo vivendo un dominio importante targato Mercedes, ma in Germania ci sono altri costruttori. Mateschitz, forse, con le sue minacce vuole attirare l’attenzione di qualcuno come la BMW che non può restare a guardare” conclude il manager faentino… Forse le trattative sono già iniziate ….