Puntata n.2 – Polvere di stelle
Questo mi ricordano le suggestive scintille che schizzano da sotto le vetture mentre affrontano i rettilinei a 300 km/h, enfatizzate dalla notte che scende su Bahrain, quasi a portare un po’ di magia in una F1 che di magia ne ha ormai persa molta…
Il Bahrain era il primo vero banco di prova per le PU 2016 dopo la gara d’apertura svoltasi come solito da qualche anno sull’atipico circuito di Melbourne. E infatti sono emersi pregi e difetti delle unità dei quattro motoristi, sebbene in un quadro tecnico per certi versi di difficile interpretazione. Ma bando alle ciance e passiamo subito all’analisi….
Per iniziare delineiamo le caratteristiche del circuito di Sakhir.
Come appena detto è un circuito molto severo per le PU a causa dei suoi lunghi rettilinei e delle tante ri accelerazioni dove risulta importantissima una corretta erogazione della potenza, ma è anche un tracciato da alto carico aereodinamico. Inoltre a titolo di informazione, su questa pista ogni 10 kg di carburante in più a bordo si perdono 0,25 secondi, mentre ogni 10cv di potenza in più si guadagnano 0,18 secondi (dati Magneti Marelli).
Il primo settore è più di motore e trazione vista la presenza di due rettilinei e di due serie di curve ad angolo molto stretto in cui scaricare correttamente la potenza a terra è fondamentale.
Sempre di trazione ma con una prevalenza del fattore downforce è come si presenta il secondo settore, quello più guidato dove è fondamentale avere il giusto bilancio aereodinamico. Mentre il terzo, con i suoi lunghi rettilinei è un settore di motore.
Dunque fatta questa premessa andiamo ora ad analizzare il quadro tecnico emerso da questo Gp, che nella maggior parte dei casi si è trattato di una conferma rispetto a quello Australiano.
In primo luogo diamo un occhiata al grafico in cui viene riportato il distacco percentuale dalla pole nelle prime due gare, assieme (più per curiosità, che per vera importanza come dato) ai distacchi nei medesimi Gp del 2015.
Salta subito all’occhio l’incredibile trend negativo della Williams che ha aumentato sensibilmente i distacchi rispetto alla scorsa stagione con un picco enorme proprio qui in Bahrain.
Positivo comunque il trend in discesa per Red Bull e Ferrari, non dando troppa importanza al confronto con il dato sul 2015, ricordando infatti il grande passo avanti fatto anche da Mercedes e le problematiche legate all’affidabilità (Ferrari) e alla potenza (Red Bull) delle PU rivali.
Diamo ora un’occhiata al grafico in cui viene riportato il tempo segnato nel Q3 contro il tempo ideale, dato dalla somma dei migliori settori. L’unico pilota ad aver ottenuto il massimo in Q3 è stato Rosberg, mentre i suoi avversari seppur in generale con distacchi minimi non ci sono riusciti.
Non proprio minimo però il distacco per Bottas che sarebbe potuto essere ben tre decimi più veloce infastidendo così la Red Bull di Ricciardo.
Il grafico con il confronto fra la posizione in qualifica e il rilevamento alla sped trap, ci fa notare un generale prevalere delle vetture motorizzate Mercedes.
Inoltre ci fa anche notare come anche se sia un circuito di motore, a Sakhir, ci sia anche bisogno di carico, come risulta evidente dal netto taglio presente fra le velocità dei primi 5.
Dunque cosa ci dicono i dati sulle velocità e i sui tempi nei vari settori ?
Beh la Mercedes è sempre al top e nei lunghi rettilinei del Bahrain lo ha fatto ben capire. Ma dove ha fatto davvero la differenza ?
I dati ci dicono proprio nel terzo settore con la Ferrari che si ferma ad un distacco percentuale dello 0,86 % (in S1 0,56 e in S2 0,47).
Dunque nel settore più veloce, a conferma di una superiorità a livello motoristico ancora ben evidente.
La Ferrari si fa invece più ingombrante nel secondo settore, quello in cui serve il carico per affrontare le veloci curve in successione.
Dato che ci fa notare come la SF16-H sia molto composta dal punto di vista telaistico nei trasferimenti di carico e comunque molto efficace (sia come bilancio, sia come efficienza)dal punto di vista aerodinamico tenuto conto della buona downforce, che però non intacca troppo le velocità massime neanche in quella che comunque attualmente sembra essere una disparità motoristica rispetto alla Mercedes.
Disparità provocata probabilmente proprio dal grande progetto di innovazione che è stato sviluppato sulla PU per poter contrastare la Mercedes, e si sa, quando si da il massimo, l’errore (in questo caso il guasto) è sempre in agguato.
Aprendo una piccola parentesi sull’argomento affidabilità, è giusto citare in causa la Haas.
Infatti l’italo americana non ha problemi proprio perché usa mappature meno aggressive sulla PU, evitando così di esasperare la meccanica e mantenendo un equilibrio generale che mi sembra proprio caratterizzi questa vettura e che fino ad ora ha portato a risultati più che ottimi.
Tornando alla Ferrari, quel “problema” di trazione di cui ho parlato in Australia non si è fatto troppo notare ma comunque credo (e ho info) riguardo al fatto che ci sia ancora da lavorare sull’erogazione della potenza.
Passando ora a Williams c’è ben poco da dire : i tempi sono interessanti solo nel terzo settore, quello di motore (infatti possiamo notare come il grafico delle velocità si sviluppi esattamente in prossimità dei motorizzati Mercedes), grazie al suo buon Cx che comunque non è più ottimo come lo scorso anno, sacrificato per un lavoro su Cz che non sembra però aver dato grandi frutti.
Nei grafici notiamo questi elementi dai tempi poco competitivi nel secondo settore e anche dalle basse velocità in uscita dal curvone sempre del secondo intermedio.
Importante anche fare un accenno a quella che di fatto è la terza forza del mondiale al momento ma che presenta un quadro tecnico davvero strano; ovvero la Red Bull.
I dati ci segnalano una RB12 lenta nel misto e in rettilineo. Questo nonostante il grande telaio che da sempre contraddistingue le vetture che portano la firma di Newey.
Forse troppo carico, un assetto generale molto improntato sugli sforzi di trazione e una PU Renault in seria difficoltà si sono rivelati fattori problematici sui due circuiti fin ora affrontati. Aspettiamo dunque qualche movimento da parte di Renault per ridonare competitività alla RB12.
Concludo con l’outsider delle qualifiche, ovvero la Force India che presenta dati un po’ anomali con velocità alla speed trap molto alta ma molto basse invece nei vari settori.
Di certo possiamo solo notare una scarsa competitività soprattutto nel misto a conferma di un telaio non esaltante e mi riservo di darvi qualche info in più al riguardo nei prossimi Gp, essendo i dati qui emersi abbastanza discordanti.
Per il momento è tutto ci vediamo sul lungo rettilineo di Shangai!!
I grafici della gara
A cura di Gianluca Medeot – @gianluca_medeot