F1 – Focus Ring

Con la conferenza stampa dei piloti si accendono i riflettori sul Gran Premio d’Austria. Da quando il titolare della Red Bull, Dietrich Mateschitz, ha voluto fortemente riportare l’anno scorso il Circus nella regione della Stiria, l’Austria è tornata ad essere un appuntamento importante per il Mondiale.

La pista di Spielberg è lunga 4.326 mt e si trova a 677 s.l.m presentando notevoli dislivelli essendo posizionata sul versante collinare, nel cuore verde della Stiria.

Il Red Bull Ring ha quattro tratti in cui il motore è molto importante, con tre curve lente e un bel tratto guidato. Richiede un carico aerodinamico medio/alto e l’asfalto è poco abrasivo. Le gomme morbide sono la scelta migliore per ottenere la massima aderenza. Ecco che la Pirelli, per il terzo gran premio consecutivo, porta le Soft e Supersoft.

Il punto di maggiore criticità è il raffreddamento del motore, causa l’altitudine del tracciato, insieme ai freni poiché ci sono staccate che mettono a dura prova l’impianto. Occhio ai consumi di carburante: sulla carta occorrono tutti i 100 kg/h permessi dal regolamento (quando il motore supera i 10.500 giri di rotazione).

I NUMERI DEL RED BULL RING
Circuito Red Bull Ring
Località Spielberg
Giri 71 giri
Lunghezza 4.326
Altitudine 677-736 m s.l.m

F1 – Antonio Fuoco debutta sulla SF-15T nei test austriaci

Nella sessione di test che avrà luogo sul circuito di Spielberg la settimana successiva al Gran Premio d’Austria, il pilota della Ferrari Driver Academy Antonio Fuoco firmerà il suo debutto al volante della Ferrari SF-15T. Per il 19enno calabrese, impegnato in GP3 col team Carlin, si tratterà del debutto assoluto in un test ufficiale di Formula 1.

Antonio si calerà nell’abitacolo martedì 23, per poi cedere il volante al terzo pilota della Scuderia Ferrari, Esteban Gutiérrez, il giorno successivo “Sono molto contento di questa notizia. Il programma FDA è molto ambizioso. Sono convinto che il prossimo compagno di Vettel arriverà proprio dall’Academycommentava Gian Carlo Minardi qualche settimana fa durante l’intervista rilasciata al sito www.minardi.it Sarebbe interessante appoggiarsi ad un giovane da far crescere, che non richiede grandi investimenti, dirottando questi ultimi sullo  sviluppo di tutto il complesso tecnico“.

Da tempo il manager faentino auspica un ritorno ai test aperti ai giovani piloti, magari durante il venerdì dei gran premi stessi, proprio come succedeva qualche anno “Non dimentichiamoci che dalle prove libere del venerdì mattina aperte ai rookie sono emersi piloti del calibro di Sebastian Vettel – quattro volte campione del mondo – e Robert Kubica, solo per citarne due. E’ la dimostrazione che quando le regole sono proposte da persone che conoscono l’ambiente F1, qualcosa di buono viene fatto. Per questo insisto sul fatto che all’interno della Federazione debbano intervenire tecnici competenti non coinvolti nei team.  La Formula 1 deve essere gestita dalla FIA, per la stesura dei regolamenti sportivi e tecnici, e dalla FOA, per quanto riguarda la comunicazione e la promozione. Oggi invece abbiamo uno Strategy-Group composto direttamente dai team di F1 dove ognuno, giustamente, tira l’acqua al suo mulino”.

 

F1 – In Austria torna a rombare la Minardi M186 con Martini

Arriva il Gran Premio d’Austria e torna la Legends Parade a fare da contorno all’ottavo appuntamento stagionale. L’anno scorso i protagonisti sono stati i nove piloti austriaci con un passato nel Mondiale, tra i quali anche Patrick Friesacher al volante della Minardi PS04B del 2005. Quest’anno il filo conduttore saranno le monoposto motorizzate turbo degli anni ’80 e, ancora una volta, i colori Minardi saranno presenti in pista sia con una vettura che con un pilota.

Insieme alle McLaren ’84 e’85, Ferrari F1-87/88C, Renault RE50-03 e Lotus 98T sfilerà anche la Minardi M186 motorizzata Motori Moderni di Andrea de Cesaris e Alessandro Nannini. Per l’occasione si calerà nell’abitacolo Pierluigi Maritini che con il team di Gian Carlo Minardi ha coperto oltre 100 Gran Premi  in otto stagioni (dall’esordio nel 1985 al 1995) “Sono onorato che ancora una volta sia stata scelta una vettura del Minardi Team per la parata e devo ringraziare anche l’amico Frits van Eerd per aver messo a disposizione la vettura. Sarà bello rivedere anche l’accoppiata Minardi-Martini. Per me tutti i piloti sono stati importanti poichè hanno contribuito a scrivere la storia del Minardi Team, ma certamente “Piero” ha un posto particolare avendo corso con me oltre 100 gpcommenta Gian Carlo Minardi.

Per Pierluigi Martini sarà un ritorno nell’abitacolo di una monoposto dopo l’esperienza targata 2006 nella Gp Masters. Ci piace ricordare che nel palmares del campione romagnolo spicca anche la vittoria nella 24 Ore di Le Mans (1999) al volante della BMW V12 LMR “Non so veramente cosa aspettarmi. Sarà senza alcun dubbio una bellissima esperienza potermi calare nuovamente in quelle vetture. E’ dal 2006 che non guido una vettura a ruote scoperte. Sarà l’occasione per capire quanto fossi folle a correre in quegli annicommenta un sorridente Pierluigi Martini.

Pierluigi ci ha promesso che ci racconterà tutte le sensazioni ad esibizione conclusa. Appuntamento quindi dopo il Gran Premio d’Austria.

F1 – Vendita in calo per il Gp Austria “Biglietti troppo cari”

Siamo entrati nella settimana che ci consegnerà il Gran Premio d’Austria, ottava prova del mondiale. Tornato l’anno scorso nel calendario, la F1 visse in Stiria uno dei gran premi con la migliore organizzazione ripagata con gradinate e prati gremiti di pubblico, grazie anche alla presenza di nove austriaci in pista per la Legends Parade. Anche quest’anno l’iniziativa sarà riproposta, ed il filo conduttore saranno le monoposto motorizzate Turbo degli anni ‘80

Nelle settimane precedenti però Helmut Marko, braccio destro di Mr. Red Bull, aveva lanciato l’allarme sul forte calo nella vendita dei biglietti nonostante le numerose iniziative messe in atto, puntando il dito verso il momento particolarmente difficile che sta vivendo la Formula 1 “Oltre alla mancanza del sound tradizionale dei motori, le macchine sono troppo facili da guidaredichiarava Marko portando la stoccata finale verso quelle Power-Unit che stanno creando tanti problemi alla Red Bull “Tutto è iniziato con l’introduzione delle power-unit. Non sono sostenibili per questa Formula 1, e tanto complesse da non poter essere introdotte nelle auto di serie

Capisco la difficoltà di confermare il successo di vendita 2014 anche perché, a quanto pare, Berni Ecclestone ha imposto di mantenere i medesimi prezzi degli altri circuiti” commenta Gian Carlo MinardiSinceramente lo trovo veramente assurdo poiché in qualità di organizzatore dovrei decidere come organizzare il Gp e quanto rimetterci, soprattutto se ho versato la somma richiesta per la corsa. Evidentemente il caro biglietti imposto sta incidendo sulla prevendita, considerato anche il momento economico poco felice dell’Europa. L’anno scorso è stato uno dei gran premi meglio organizzati, grazie anche alle numerose iniziative di contorno come la Legends Parade, confermata anche per questo week-end. Auspico che la vendita dei biglietti possa riprendersi con l’avvicinarsi dell’eventoconclude il manager faentino che sarà presente a Spielberg

Un segnale in più che qualcosa deve cambiare in questa Formula 1, e anche velocemente.

F1 – Road To Austria

La Formula 1 è pronta a fare il suo ritorno nella Stiria, cuore verde dell’Austria, per  il suo secondo gran premio targato Red Bull Ring dopo il suo rientro in calendario.

Parliamo di un tracciato medio-veloce, poco aggressivo per gli pneumatici e così la Pirelli porterà per la terza gara consecutiva le mescole Soft e Supersoft. Un ruolo importante nel risultato finale sarà giocato dal numero di soste. L’anno scorso la maggior parte dei team aveva optato per le tre soste, ma per quest’anno la mossa vincente potrebbe giocarsi sui due pit-stop. Altra grande variabile sarà dettata dal meteo, sempre molto variabile con la pioggia pronta a fare il suo ingresso rimescolando le carte.

Sul fronte della prima fila non mi aspetto grandi novità con una Mercedes pronta a dar vita a una nuova lotta in famiglia tra Hamilton e Rosberg. Più incerta la situazione alle loro spalle con Ferrari e Williams pronte a darsi battaglia. L’anno scorso qui la Williams aveva colorato l’intera prima fila con la pole di Massa seguito dal compagno Bottas grazie ad un tempo vicinissimo al record marchiato da Michael Schumacher, che quest’anno potrebbe essere battuto.

Una pista che richiede un buon motore e non sarà facile lottare contro le Power-Unit Mercedes. Mi aspetto una Force India, grazie anche ad un Nico Hulkenberg galvanizzato dalla vittoria nella 24 Ore di Le Mans con la Porsche 919 Hybrid, pronta a lottare per la top ten. Rispetto al 2014 alcuni  scenari sono cambiati con Red Bull e McLaren lontane dalle zone che contano, anche se i “bibitari” hanno dato dei segni di crescita. In casa Ferrari il finlandese è chiamato ad un buon week-end per allontanare le critiche e portare quei punti necessari a Maranello per conservare il secondo posto nel mondiale Costruttori. Sinceramente non condivido tutte queste critiche nei suoi confronti, anche se certamente sta perdendo il confronto col compagno.

Come già successo nel 2014, anche quest’anno ci sarà la Legends Parade il cui filo conduttore è dettato dalle vetture turbo degli anni ’80. Mi fa piacere che in pista ci sia anche la Minardi M186-01 con Pierluigi Martini al volante, insieme a Niki Lauda e Alain Prost su McLaren del 1984 e 1985,  Gerhard Berger su F1-87/88C, Jean Alesi con la Renault RE50-03 del 1984 e Martin Brundle con la Lotus 98T entrambe del 1986. Insomma un motivo in più per vedere il gran premio e andare al Red Bull Ring

F1, Minardi «La F1 massima espressione della velocità. Alle LMP1 la ricerca tecnologica »

Il mondo dei motori è entrato nel fine settimana che ci porterà ad assistere alla gara più famosa al mondo nel panorama endurance: la 24 Ore di Le Mans. Sul fronte della Formula 1 ci siamo appena lasciati alle spalle il Gran Premio del Canada. Abbiamo quindi voluto incontrare Gian Carlo Minardi per una chiacchierata a 360° sui problemi del Circus e non solo

La Formula 1 non sta attraversando il suo momento migliore. Le cause dove le possiamo trovare?
In questo momento la Formula 1 deve ritrovare il suo appeal. Abbiamo gare troppo complicate da leggere e interpretare. A volte gli stessi addetti e telecronisti sono in difficoltà. Inoltre assistiamo a riunioni che non portano a niente.  Ultimamente si è parlato per l’ennesima volta della vettura in leasing e del ritorno dei rifornimenti, senza valutare la ricaduta economica di queste operazioni. Le vetture costruite per vincere un Campionato del Mondo hanno strategie di costruzione e costi di gestione nettamente superiori alle monoposto di fascia B. Questa strada l’ho studiata personalmente nel 1996. Per fortuna, a quanto sembra, in Canada i Team Principal hanno fatto un passo indietro sui rifornimenti. Vedo troppa confusione e poca professionalità. L’apice si è toccato proprio a Montreal in occasione delle penalità inflitte a Vettel e Verstappen. Dalla classifica provvisiona a quella ufficiale sono passate la bellezza di 6 ore. Un’eternità. Vuol dire che i regolamenti sono talmente incasinati che chi li ha scritti non riesce a tradurli e leggerli facilmente

Quale potrebbe essere la ricetta per una rinascita?
Non ho la bacchetta magica, ma sostengo da tempo che lo Strategy-Group debba essere composto da persone esterne ai team. Da tecnici all’avanguardia sulle ultime tecnologie e che conoscono l’ambiente F1, ma non coinvolti direttamente dei team. Diversamente ognuno tira, anche giustamente, l’acqua al suo mulino. La Formula 1 deve essere gestita dalla FIA, per la stesura dei regolamenti sportivi e tecnici, e dalla FOA, per quanto riguarda la comunicazione e la promozione. Un passo in avanti è stato compiuto da Jean Todt che ha rafforzato il suo gruppo di lavoro affiancando agli esperti Charlie Whiting e Jo Bauer anche  l’aerodinamico Marcin Budkowski. Servono regole semplici e durature. Così facendo si attirano anche i nuovi costruttori. Oggi tutte le case hanno una Power-Unit  pronta al banco, ma con queste incertezze nessuno è così pazzo da entrare.

Problemi a cui bisogna aggiungere la difficoltà tecnica di tre team
Viviamo una supremazia netta da parte di Mercedes, grazie anche alla sua Power-Unit- Su otto monoposto con motorizzazione tedesca, sette occupano costantemente la top ten. Di contro abbiamo tre team (Red Bull, Toro Rosso e McLaren), non in difficoltà economica, che soffrono i problemi tecnici di Renault e Honda. Ribadisco che l’automobilismo dovrebbe avere nelle LMP1 la massima espressione della ricerca tecnologica con le case impegnate a trasferire le tecnologie dalla pista alle strade. La F1 deve essere la massima espressione delle velocità, tecnica e spettacolo.

Quale futuro vedi per queste due realtà?
Ci sono stati diversi consigli di amministrazione in queste ultime settimane e sinceramente non vedo grandi soluzioni o scenari piacevoli. Honda è un nome storico e non sto vedendo alcun miglioramento fino ad oggi. I giapponesi non sono esenti da colpi di testa eclatanti, così come non vedo roseo il futuro dei francesi.

Questo fine settimana si correrà la 24 Ore di Le Mans e, dopo il ritorno della Nissan, il 2016 sarà il turno della Ford
Il FIA WEC, il cui calendario comprende la maratona francese, deve richiamare tutte le case costruttrici al fine di sviluppare le ultime tecnologie, da trasferire poi sulle auto di serie. Avrei infatti visto di buon occhio l’utilizzo delle PU in questo panorama, poiché il futuro dell’auto di serie andrà verso il turbo e l’ibrido.  Le gare endurance hanno rappresentato da sempre questo tipo di sfide per le Case, mentre è diverso l’approccio per la F1.

Al via ci sarà anche Nico Hulkenberg. Sei favorevole a questi scambi?
Nei contratti che ho stipulato coi miei piloti, ho sempre  inserito la clausola nei confronti della 24H poiché nasconde troppe insidie, per la conformazione del tracciato, le velocità che si raggiungono e le diverse vetture in pista contemporaneamente. Pertanto non vedo di buon occhio questi scambi. Ci sono tantissimi piloti validi. Non vedo la necessità di dover andare a pescare tra i 22 della F1.

Dopo il gran premio del Canada Kimi Raikkonen è entrato nell’occhio del ciclone
Come dice Maurizio Arrivabene, Kimi sa esattamente cosa deve fare per ottenere il rinnovo con Ferrari. Da quello che ho visto in queste prime gare a mio avviso non è un pilota per Maranello, che può già contare su un quattro volte Campione del Mondo, a cui gli affiancherei un giovane. Non è all’altezza della situazione così come l’anno scorso

A proposito di giovani. Nei test in Australia Fuoco farà il suo debutto al volante della Ferrari
Sono molto contento di questa notizia. Il programma FDA è molto ambizioso. Sono convinto che il prossimo compagno di Vettel arriverà proprio dall’Academy. La situazione attuale richiederà diversi mesi per recuperare il gap tecnico nei confronti della Mercedes. Pertanto sarebbe interessante appoggiarsi ad un giovane da far crescere, che non richiede grandi investimenti dirottando questi ultimi sullo  sviluppo di tutto il complesso tecnico

F1, Gp Canada – PAGELLE

Lewis Hamilton 9 – nonostante una domenica eccezionale e la pole position non posso dargli di più poiché a inizio week end l’ho visto particolarmente nervoso, commettendo diversi errori. Forse aveva accusato anche il post-Monaco. In gara invece perfetto. Quando è in giornata è imprendibile.

Sebastian Vettel e Felipe Massa – 8 incredibile la loro rimonta, condita da tempi importanti anche se non bisogna lasciarsi trarre in inganno da un facile ottimismo. A parte Hamilton che ha gestito la sua vettura, Raikonen, Vettel e Massa sono stati i più veloci.

Nico Rosberg – 7,5 chissà, forse nel suo inconscio ha voluto restituire il regalo ricevuto a Montecarlo. Certamente poco attivo in qualifica poiché 3 dec di distacco sono veramente tanti e quasi inesistente in gara. Quando ha provato ad attaccare Hamilton, è stato respinto.

Valtteri Bottas – 7,5 ha ottimizzato al meglio il potenziale della sua Williams conquistando un importante podio.

Pastor Maldonado – 7 nonostante le cattive voci ha portato in casa della Lotus punti importanti.

Daniil Kvjat – 7 sta lottando in mezzo a mille difficoltà riuscendo anche a reagire alle critiche di inizio stagione. Dimostra di meritare la promozione.

Kimi Raikkonen – 5 il primo degli insufficienti. Bravo in qualifica, ma in gara veramente disastroso. Non ha ottimizzato il potenziale della Ferrari e le dichiarazioni di Arrivabene sono eloquenti. Ha commesso un errore non da Campione del Mondo e non da un pilota che cerca la riconferma.

Velo pietoso per la McLaren. I piloti fanno il possibile ma sono veramente dispersi. Restando in casa dei team:

Mercedes – 10 non si sono fatti intimorire dagli errore interni e hanno reagito con una nuova doppietta.

Williams – 8 presenti con un bel podio di Bottas e una bella rimonta di Massa.

Ferrari – 7, 5 di incoraggiamento. Non ho visto grandi vantaggi dagli step evolutivi del motore. 45” dal vincitore sono tanti e dimostrano quanto sia tortuosa la strada.

Lotus  – 7 ha saputo reagire ad un momento negativo.

 Force India – 6,5 hanno sfruttato il momento portando a casa punti importanti.

F1, Gp Canada – IL PUNTO

Un Gran Premio veramente anonimo con una supremazia imbarazzante (ancora una volta) da parte della Mercedes che piazza l’ennesima doppietta, lasciando Bottas – il primo degli altri – ad oltre 40”.

Dopo aver segnato il nuovo record di resistenza portando a termine sei gran premi con la medesima Power Unit, la corrazzata tedesca si è presentata a Montreal con un’unità aggiornata i cui risultati si sono visti anche in casa Williams e Force India.

A movimentare la domenica  ci hanno pensato Sebastian Vettel e Felipe Massa con due belle rimonte, che hanno portato il tedesco al quinto posto (alle spalle del compagno partito terzo) e il brasiliano al sesto. Vedendo questa rimonta, Seb è mancato e avrebbe potuto impensierire (o almeno provarci) il duo Hamilton-Rosberg  regalando alla Ferrari quel podio che è sfuggito a Raikkonen per un errore all’uscita box, facendo arrabbiare non poco il Team Principal Maurizio Arrivabene. Un gran premio volato via nella normalità, in cui anche la Safety-car (invitata quasi fissa) ha fatto da spettatrice.

Gara perfetta per Hamilton dopo un inizio di week-end molto nervoso con diversi errore tra venerdì e sabato. Raikkonen non ha sfruttato al 100% la sua Ferrari, mentre dopo le critiche di inizio stagione Daniil Kvyat è stato davanti a un Daniel Ricciardo non a suo agio. La Red Bull ha fatto dei passi in avanti telaisticamente parlando, mentre la Renault è ancora in difficoltà come dimostrano anche i risultati in casa Toro Rosso.

Incomprensibile la situazione in casa McLaren. Sarà difficile per gli uomini-Honda giustificare una débâcle di questo genere ai vertici.  Non si intravedono dei miglioramenti. Anzi, l’affidabilità sta peggiorando come dimostra il doppio ritiro.
Senza alcun dubbio (e come sostengo da ormai troppo tempo) questa Formula 1 deve rifarsi il lifting, per ritrovare il suo “appeal“. Forse qualcosa inizia a muoversi.  Le riunioni in casa McLaren potrebbero aver aperto a soluzioni interessanti e lo stesso Marchionne è stato a colloquio con Ecclestone.

#ARuotaLibera – Gp Canada

Dopo il tradizionale appuntamento con “Road to….arriva puntuale la nuova video clip di “A Ruota libera” a firma di Gian Carlo Minardi, in collaborazione con SkySportHD, dedicato al Gran Premio del Canada e alle due numerose incognite “Un GP in cui le incognite non mancano. Dal meteo alla safety-car che ha fatto il suo ingresso nell’82% dei gp. Freni e motori altamente sollecitati” analizza il manager faentino  all’interno della palestra dello splendido Relais Villa Abbondanzi a Faenza

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F1 – Road To Montreal

La Formula 1 saluta l’Europa e vola oltreoceano, fino in Canada nella terra di Gilles Villeneuve, a Montreal. Un gran premio particolare, che si corre su un circuito mezzo cittadino e mezzo permanente dove le insidie non mancano. A partire dalle condizioni meteorologiche, con vento e temperature pronti a cambiare velocemente, mettendo a dura prova strategie e gomme. L’asfalto presenta poco grip e la Pirelli porterà le Soft e SuperSoft. Inoltre la Safety car è una presenza praticamente costante, visto che ha fatto il suo ingresso in pista nell’82% dei casi (il dato più in  un circuito di F1).

Altre variabili non di poco conto. Il layout richiede un basso carico aerodinamico coi motori costretti ad avere la farfalla aperta al massimo per il 60% del tempo, grazie al secondo rettilineo più lungo del mondiale nel quale si toccano i 350 km/h, prima di una frenata brusca che mette a dura prova tutto l’impianto frenante, insieme ad altre cinque dislocate lungo i 4361 mt. A proposito di motori: dopo aver firmato il nuovo record di durata portando a termine la bellezza di 6 GP consecutivi con la medesima PU, la Mercedes si prepara a portare in pista una nuova unità con l’aggiunta di 50 cv.

Occhio anche ai cambi e consumi. Tradizionalmente Montreal è uno dei tracciati con il più alto tasso di consumo. Rispetto all’anno scorso, anche in questo settore, è stato compiuto un bel salto in avanti, ma resta un bel banco di prova

Insomma, le incognite non mancano. Sarà un gran premio certamente da vedere, anche in funzione di quanto successo a Montecarlo. Già due volte la Mercedes ha sbagliato strategia pagandone dazio, anche se nel Principato gli è andata comunque “bene”

Ancora una volta il dietro le quinte sarà animato da riunioni, così come successo quindici gironi fa. Carlos Ghosn e Berni Ecclestone si sono trovati a discutere non certamente del Festival di Cannes o sul Casinò, ma certamente di un futuro che non si presenta così roseo, poiché coinvolge anche due team coi conti a posto come Red Bull e Toro Rosso. Si parlerà di come porre rimedio a decisioni che potrebbero rivelarsi eclatanti

F1 – Jean Todt rinforza la FIA

Con una Formula 1 sempre più tecnologicamente avanzata, la FIA prova a correre ai ripari e il Presidente Jean Todt rafforza il suo gruppo di lavoro affiancando agli esperti Charlie Whiting e Jo Bauer anche  l’aerodinamico Marcin Budkowski, con un passato tra Maranello e Woking

Così facendo la Federazione Internazionale vuole dare maggiore autorevolezza alle verifiche provando a contrastare le astuzie degli ingegneri in azione all’interno dei team “Trovo una mossa veramente azzeccata. Elettronica e meccanica sono molto avanzate e all’interno della FIA devono operare ingegneri e tecnici che conoscano molto bene l’ambiente F1 e tutte le ultime tecnologie. Così facendo si possono anche scrivere e stabilire regole sportive chiare dando all’ambiento quella stabilità che oggi mancacommenta Gian Carlo Minardi alle colonne di www.Minardi.it Sono sempre stato convinto, e lo ribadisco da tempo, che spetti alla FIA stabilire le regole del futuro e non ad uno Strategy Group composto dai team stessi. Così facendo si evita di tirare l’acqua al proprio mulino. Pertanto questi tecnici si devono impegnare a non tornare più a collaborare coi team impegnati nel Mondialeprosegue il manager faentino, impegnato a Monza per l’ACI Racing Week-end Siamo in un momento molto delicato per il Circus in cui l’incertezza la fa da padrona, bloccando l’ingresso anche di nuovi costruttori” conclude Minardi

F1, Gp Monaco – PAGELLE

Un Gran premio di Montecarlo che si è vivacizzato nelle ultime battute con il contatto Grosjean-Verstappen, dopo una bella rimonta dell’Olandese viziata dall’errore al pit-stop, e dalla sconsiderata quanto inopportuna strategia del muretto Mercedes richiamando il leader della gara ai box in regime di Safety-car, a parer mio per una eccessiva superbia, consegnando così nelle mani di Rosberg il successo.

Lewis Hamilton – 10 spettacolare il suo giro in qualifica e una gara ineccepibile, gestita al meglio dal primo all’ultimo giro. Peccato per l’errore del muretto. Al rientro ha provato più volte l’affondo su Vettel che ha portato a casa la seconda posizione.

Sebastian Vettel – 8 ha ottimizzato la Ferrari che regala ancora qualcosa alla concorrenza. Ottimo il terzo posto in qualifica, il primo dopo le Mercedes a scendere sotto il muro del 1’16” Nessun errore in gara e bravissimo alla ripartenza dopo la safety-car tenendo testa ad Hamilton che con gomme SuperSoft ha tentato l’affondo.

Nico Rosberg – 8 dietro al suo compagno per tutto il week end, ma aiutato dall’errore nei giri finali. Con la vittoria si porta a sole 10 lunghezze dal compagno di box, rendendo i prossimi gp più elettrizzanti. Sul finale è riuscito a distaccare  Vettel di oltre 4 sec. girando costantemente sull’ 1’18”599 e 1’18”700.

Jenson Button – 8 nonostante una McLaren-Honda ancora in ritardo ha portato in casa i primi punti mondiali. Per tutta la gara si è difeso con tempi niente male, nonostante una vettura in ritardo come sviluppo.

Daniel Ricciardo e Daniil Kvyat  – 7,5 la Red Bull ha evidenziato importanti progressi in questo fine settimana. La Ferrari dovrà stare attenta. Buon lavoro di Daniel e ottima la sportività nei confronti del compagno che chiude quarto. Kvyat è stato oggetto di critiche eccessive.

Sergio Perez – 7 ha lottato con determinazione per tutto il fine settimana portando la Force India al settimo posto. Ci ha messo molto del suo.

Carlos Sainz jr. – 7 bella la sua prova, dopo un ottima qualifica resa vana da un eccessivo zelo nell’applicazione del regolamento da parte dei Commissari Sportivi. Partito dai box con una strategia molto rischiosa ha recuperato fino al decimo posto.

Insufficienti gli altri, in particolar modo Raikkonen che perde ancora una volta il confronto con Vettel. Troppi errori e poco incisivo sia in prova che in gara.

Sul fronte team,  oltre alla disastrosa gestione di gara della Mercedes (4) certamente non vanno meglio le cose in casa Williams che, invece di lottare per il secondo posto nel Mondiale, si vedrà costretta a difendersi da una Red Bull in crescita. Un 6 di incoraggiamento a Sauber, Force India, Lotus e Toro Rosso

F1, Gp Monaco – IL PUNTO

A Montecarlo l’incognita e l’errore sono sempre dietro l’angolo e gli ultimi dieci giri non hanno tradito le attese. Un Gran Premio movimentato da fattori esterni grazie al contatto Grosjean-Verstappen e alla tattica “suicida” della Mercedes che ha messo nelle mani di Nico Rosberg il successo strappandolo a Lewis Hamilton, che fino a quel momento aveva dominato il lungo e in largo il fine settimana monegasco.

Al di là della supremazia indiscussa della Mercedes F1 W06 Hybrid, come dimostra il vantaggio accumulato da Hamilton prima dell’ingresso della Safety-car, il muretto ha negato una vittoria più che meritata all’inglese per superficialità e troppa superbia. Un plauso a Nico, anche per la sua sportività avendo dichiarato di essere stato particolarmente fortunato in questa circostanza. Certamente il fattore “C” ha un suo peso anche nelle gare. La Mercedes ha portato a termine il sesto gran premio con la medesima power-unit, sinonimo di forza e competitività.

Tutti gli altri hanno un grandissimo lavoro da svolgere anche se ho visto un buon compattamento nelle prestazioni. Bel passo in avanti da parte della Red Bull, McLaren-Honda e Force India. I “bibitari” non si sono dimenticati di aver vinto quattro Mondiali e stanno avanzando. Primi punti iridati per Button che ha portato la McLaren all’ottavo posto girando anche su riscontri cronometrici interessanti, così come Sergio Perez che ha chiuso alle spalle di Raikkonen, al settimo posto. Fine settimana sottotono per il finlandese che, oltre ad aver commesso qualche errore di troppo, a mio avviso ha corso al di sotto delle sue possibilità. Doveva stare davanti alle RB. Giusta anche la decisione dei commissari di non penalizzare Daniel Ricciardo per il contatto con Kimi, mentre non trovo corretta la decisione presa nei confronti di Alonso, costretto poi al ritiro per problemi di affidabilità. Siamo a Montecarlo e l’essenza della F1 deve contemplare anche questi contatti

Risultato deciso comunque dal contatto Grosjean-Verstappen (l’olandese pagherà con cinque posizioni di penalità nel GP di Canada). Il 17enne della TR ci ha regalato gli unici sorpassi e stava recuperando nonostante il problema al pit-stop. Al di là dell’irruenza, è stato autore di un ottimo week-end. Senza voler fare il suo difensore, mi piacerebbe vedere le telemetrie di Grosjean poiché ho avuto l’impressione che il francese abbia anticipato notevolmente la frenata.

Ora andiamo in Canada.