Minardi “Bisogna mettere un po’ di ordine in F1”

Ultimamente lo stato di salute della Formula 1 è alquanto cagionevole e i principali sintomi sono: forte aumento dei costi seguiti da un forte calo di audience. Due aspetti non certamente positivi per uno sport costoso che vive di sponsor e pubblicità, con l’onore di rappresentare la massima espressione dell’automobilismo.

Ma quale può essere l’antidoto? Nessuno di noi ha una bacchetta magica o la soluzione giusta nascosta nella manica e in un cappello, ma si può provare a proporre delle soluzioni o idee. Di seguito quindi vi proponiamo la ricetta di Gian Carlo Minardi

Rivedere i regolamenti sportivi: la Formula 1 è la massima espressione dell’automobilismo, ciò impone che debba avere nel suo campionato le macchine più performanti e veloci e  non solamente limiti tecnici. Bisogna intervenire attraverso le regole sportive dando così la possibilità ai team di sfruttare tutta la tecnologia a loro disposizione. Non bisogna limitare la fantasia degli ingegneri. Si potrebbe imporre il numero massimo di persone che lavorano in un team, in pista, con un tetto massimo intorno a 50 persone

Ridurre il personale al pit-stop: 6 meccanici sono più che sufficienti per cambiare quattro gomme, come succede in America o alla 24H di Le Mans. In più sarebbe una grande occasione per dare visibilità agli sponsor che oggi sono coperti dai meccanici in azione.

Avvicinare il pubblico: l’ultimo gran premio deve far riflettere tutti gli addetti ai lavori. Siamo tornati indietro ai tempi delle gare che hanno fatto grande questo sport, in un tracciato reso più sicuro senza essere stravolto con vie di fuga alla vecchia maniera, ovvero ghiaia dopo i cordoli.  Prezzi accessibili e, soprattutto, una visibilità che permetteva di seguire il 60% della corsa. Oggi invece abbiamo cattedrali in cui non esiste praticamente la visibilità, se non nel tratto antistante alla singola curva o rettilineo, e sotto la voce  sicurezza si sono costruite via di fuga con larghe aree in cemento e erba sintetica, portando i piloti a provare staccate irreali senza correre rischi di errori fatali. In Austria invece molti piloti hanno pagato dazio proprio perché oltre il cordolo la vettura rimaneva bloccata. Inoltre un uomo di marketing come Mr. Mateschitz, oltre all’abile regia nella trasformazione del vecchio circuito di Zeltweg nel moderno Red Bull Ring, è riuscito a tenere incollate migliaia di persone alle sette di sera con l’esibizione delle auto storiche portate in pista dai piloti di ieri. Risultati che non otteniamo minimamente con la GP2 e, in alcuni posti, neanche con la F1. Abbiamo avuto la conferma che i piloti di 20-30 anni fa sono più apprezzati di quelli di oggi che si negano ai loro beniamini.

Occhio alle penalità: un ruolo importante lo assumono anche i giudici sportivi con i loro giudizi e le conseguenti penalità. Non possiamo pretendere di vedere duelli ruota a ruota, che tanto hanno dato a questo sport, se poi un pilota viene penalizzato pesantemente ad un minimo contatto o  se un meccanico sbaglia a montare una gomma sulla vettura anche se la stessa  non raggiunge nemmeno la pista. Lo trovo veramente assurdo. Quest’anno è successo già ben due volte. Diventa indispensabile organizzare un gruppo di lavoro uniforme per tutta la stagione. Solo in questo modo si potrà avere un giudizio costante e oggettivo.

Ridurre i costi: ma non attraverso palliativi- Come dicevo prima, si deve tagliare drasticamente il numero di persone  e dare una continuità. Quest’anno i costi, con l’ingresso delle nuove PU, sono quadruplicati mentre le entrare sono praticamente azzerate. Quattro o cinque anni fa un team clienti spendeva al massimo 7 milioni per motore e cambio. Quest’anno siamo arrivati a 18-20 milioni per la fornitura!

Rivedere le riprese televisive: la F1 è uno sport che vive di quella entità in via di estinzione che si chiama Sponsor. Dobbiamo dare la possibilità alle aziende di mostrare il loro nome sulle vetture. Oggi invece abbiamo solo riprese a “campo lungo” in favore della cartellonistica sul circuito. E qui mi ricollego al discorso dei pit stop- Meno persone intorno alla macchina, più visibilità per gli sponsor in un momento in cui la vettura è ferma. Avvicinare l’inquadratura, inoltre, darebbe la possibilità  di vedere i movimenti del pilota, cosa che ora succede solamente con la Camera-car.

Più spazio ai giovani: ogni domenica si tutti i circuiti tantissimi ragazzi scendono in pista con l’obiettivo di conquistare un posto nel Circus, ma l’imbuto diventa sempre più stretto e l’accesso quasi un miraccio. Purtroppo i piloti di oggi non hanno più la possibilità di mettersi in mostra davanti ai Team Principal per via del divieto dei test. Sarebbe bellissimo tornare alla prove del venerdì aperte ai rookie. Vi ricordate quanti piloti sono oggi in F1 grazie ai turni del venerdì mattina?

Insomma c’è tanta carne al fuoco e ce ne sarebbe ancora molta altra. Bisogna fare un punto a capo e mettere ordine. Ogni giorno assistiamo a grida di allarme da parte di numerosi team, e questo non è certamente positivo, anzi fa male a questo magnifico Sport.

Gp Austria – PAGELLE

Anche l’ottavo appuntamento è andato in bacheca con la nuova doppietta targata Mercedes, anche se la novità più importante è il podio della Williams

Circuito – 10 Il voto più alto lo merita il circuito e l’organizzazione che sono stati in grado di riportare il pubblico delle grandi occasioni attraverso una serie di eventi promozionali

Nico Rosberg – 9 Determinato e tranquillo nella gestione della gara. Impeccabile

Fernando Alonso – 9 La sua miglior gara. Ha lottato con caparbietà per gli oltre 300 km nonostante una macchina poco competitiva. Insieme a Ricciardo e Raikkonen ha provato a contrastare il dominio della PU Mercedes

Valtteri Bottas , Felipe Massa , Williams – 8,5 sia per quanto fatto vedere in qualifica che in gara. Grazie anche alla PU tedesca sono vetture difficili da sorpassare

Sergio Perez – 8 nonostante la penalità è stato in grado di rimontare e portare la sua Force India in zona punti, tenendola aggrappata al quarto posto mondiale.

Daniel Ricciardo – 8 più di questo non poteva fare. E’ uno di quei pochi piloti che ha portato la macchina non motorizzata Mercedes tra tante PU tedesche. La sua macchina ha diversi problemi che si evidenziano maggiormente con il compagno.

Lewis Hamilton – 7 in questo momento è esattamente l’opposto del suo compagno. Troppo nervoso. Resto comunque convinto che l’errore in qualifica non sia da imputare a lui

Daniil Kvyat – 6.5 ottima prestazione nonostante il tracciato nuovo per lui. Si è messo nuovamente in evidenza. Purtroppo è stato “tradito” dalla sua Toro Rosso.

Kimi Raikkonen – 5 ancora in difficoltà con la F14-T così come Jenson Button con la sua McLaren. Forse con l’utilizzo delle mescole più dure il britannico potrà difendersi maggiormente

Sono emersi nuovamente i problemi in casa Renault che porteranno certamente a nuove riunioni. Il problema in casa Renault non sarà di facile risoluzione.

Gp Austria – IL PUNTO

Siamo tornati in Europa e in Austria. Un plauso bisogna farlo agli organizzatori di questo gran premio che sono riusciti a riportare un grande pubblico in circuito. Abbiamo vissuto un fine settimana fantastico con una prima fila tutta marchiata Williams e una Mercedes in leggera difficoltà. Questo ci fa capire quanto sia facile in questa F1 passare dal dominio alla ricorsa. Una Mercedes che ha comunque capitalizzato tutto il suo vantaggio con una nuova doppietta e un successo importante per Nico Rosberg. I punti di vantaggio su Hamilton iniziano ad essere importanti, creando non poco nervosismo a Lewis.

Credo comunque che l’errore in qualifica non sia da attribuire al pilota, come si sforzano a sostenere in casa Mercedes, ma principalmente ad un problema ai freni come si nota in qualche slow-motion. Forse l’impianto frenante è uno di quegli aspetti che quest’anno è stato maggiormente sottovalutato, anche per questioni peso-vettura. Molti, chi più chi meno, hanno accusato diversi problemi sui freni.

La classifica parla di due Mercedes, due Williams e, soprattutto, di sette vetture nei primi dieci posti con PU Mercedes, con una grande gara da parte di Fernando Alonso, che porta la Ferrari al quinto posto. Ancora una volta ha dimostrato di che pasta è fatto. È lui che fa la differenza e tiene il team ancorato al terzo posto nel Mondiale Costruttori.

Il week end austriaco ha portano nuovamente a galla i problemi in casa Renault. A mio avviso si riaccenderanno le voci su possibili nuove partnership, in quanto la RB non può continuare su questa strada, nonostante le dichiarazioni sul rinnovo dei contratti. Il mondiale di Vettel è ormai compromesso ed è stato costretto ad alzare bandiera bianca per evitare di rovinare un’altra PU, avendone già utilizzate quattro.

Gli ultimi due appuntamenti hanno consacrato la crescita della Williams, che con il podio di oggi ha fatto un ulteriore passo in avanti lasciandosi alle spalle la McLaren e mettendosi in scia della Force India. Si inserisce come antagonista e, di questo passo, potrebbe provare anche ad infastidire Maranello.

Bella gara di Sergio Perez che sta offuscando l’astro nascente di Hulkenberg portando a termine una bella gara condizionata da un’ottima gestione della gara stessa. Il messicano riesce a colloquiare bene con le gomme, permettendosi così strategie interessanti.

Tra quindici giorni si arriverà in Inghilterra, sul tracciato di Silverstone che rappresenta la storia di questo sport.

A Ruota Libera, Gp Austria – La nuova video-clip

La Formula 1 prepara il suo ritorno in Austria dove questo fine settimana prenderà il via l’ottavo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Dopo la parentesi d’Oltre Oceano e il primo sigillo di Daniel Ricciardo, il Circus torna nel Vecchio Continente e, puntuale come sempre, arriva sul canali di SkySportF1HD anche la nuova video-clip “A Ruota Libera” a firma di Gian Carlo Minardi

Il successo di Ricciardo in Canada rilancia la scuderia anglo-austriaca, che correrà in casa. Tengono banco i duelli nei singoli team, mentre si attendono segnali dalla Ferrari

L’ottava puntata è già in onda sul portale ufficiale di SkySportF1HD e sui nostri Social-Network FaceBook e Twitter

La personale chiave di lettura del Gran Premio del Canada è disponibile anche sulle colonne di Minardi.it

Buona visione e buona lettura!

 

Gp Austria – PRESENTAZIONE

La Formula 1 prepara il suo ritorno in Austria, su un tracciato che si è rifatto il look e che ho avuto la fortuna di toccare e vedere durante una tappa del Campionato Italiano organizzata dall’ACI Sport un anno e mezzo fa. Parliamo di un circuito con una buona organizzazione e ben strutturato.

Il Gran Premio avrà come contorno tutta una serie di eventi promozionali. Uno su tutti, i piloti austriaci che hanno corso nel mondiale di F1 torneranno a calarsi nei loro abitacoli storici e così potremo rivedere Niki Lauda al volante della Ferrari 312T e Gerard Berger sulla 88C, Alexander Wurz sulla Benetton B198 e il nostro Patrick Friesacher sulla Minardi PS05.

Come sa fare molto bene, la Red Bull sta creando un evento mediatico tutto da seguire e vedere. Come dicevo, si tratta di un tracciato rivisitato, certamente meno pericoloso del passato in cui telaio e aerodinamica potranno dare una mano ai padroni di casa.

Dopo la parentesi in Canada marchiata dal primo sigillo di Daniel Riccardo, la Formula 1 si appresta a tornare così in Europa. La Mercedes ha mostrato l’unico suo tallone d’Achille, l’affidabilità, che potrebbe movimentare il Mondiale. Stabilire cosa potrà succedere non è facile. C’è un alta probabilità di pioggia, e trazione e aerodinamica saranno una componente importante, così come le gomme soprattutto con pista asciutta. La Pirelli porterà infatti Supersoft e Soft. Mi aspetto una Mercedes pronta a fare la lepre con una Red Bull, in forte crescita, pronta a darle la caccia. La Ferrari ci aveva illuso di poter dare una scossa con importanti novità, che purtroppo a Montreal non hanno dato i frutti sperati.

Non dimentichiamoci poi Williams, Force India e Toro Rosso. In funzione del circuito o dell’abbinamento pilota-circuito o power-unit-circuito potremo avere delle sorprese. Quindici giorni fa abbiamo visto una Williams in grande spolvero. Senza l’inconveniente al pit-stop forse Massa avrebbe potuto lottare per la prima posizione e tenersi lontano anche dal contatto con Perez. Chi ha avuto l’abilità di accaparrarsi la PU Mercedes potrà fare da guastafeste, soprattutto in caso di KO di Rosberg ed Hamilton.

Speriamo di vivere ancora un finale incandescente e non programmato.

Un caro saluto a Roberto Cevolini

Il Grande Male ha fatto un’altra vittima e ci ha portato via Roberto Cevolini che con la sua CRP è stato un partners importante per la crescita del Team Minardi. In collaborazione con la CRP era nata la prima scatola cambio eseguita in fusione di lega di titanio, fiore all’occhiello dell’azienda

Un anno fa Roberto Cevolini scriveva così “Correva l’anno 2000 e già da un po’ collaboravo con il Team Minardi. Seguivo loro alle corse perché CRP Technology faceva per loro, ma non solo loro, varie parti della vettura di formula uno. La scatola cambio eseguita in fusione di lega di titanio era uno dei fiori all’occhiello della CRP. Ma non solo: si facevano pure i portamozzi sempre nella stessa lega, la scatola dello sterzo, il cestello della frizione e tanto altro ancora. Il patron Giancarlo Minardi era un vero Leader e sapeva sempre come e quando trovare il pilota giusto che in futuro sarebbe diventato un Campione.

Nel 2000 la Minardi era sponsorizzata Telefonica e proprio a SPA ho avuto l’occasione di conoscere un giovane pilota di formula 3000 che era stato scoperto da Giancarlo e portato a SPA per la gara. Proprio nel week end, sabato 29 luglio, il giovane Fernando compiva gli anni, diciotto, e festeggiammo sotto il tendone il suo compleanno con una grande torta. Allora c’erano i tendoni, almeno nei piccoli Team, ma erano tendoni carichi di umanità. Ora forse l’umanità è scemata e al suo posto ci son solo personaggi più o meno meritevoli di stare in quel circo. La gara Alonso la vinse e infatti l’anno successivo Fernando corse per la Minardi. Purtroppo solo un anno perché Giancarlo dovette cederlo a Briatore per far cassa. Ma ancora una volta Minardi aveva dimostrato di intendersene di piloti da corsa.

Gian Carlo e Giovanni Minardi, insieme a tutto lo staff, mandano un grandissimo abbraccio ai figli Franco e Livia

 

24H Le Mans – In bocca al lupo a tutti i Minardi’s Boys

Ci siamo. La 24H Le Mans è entrata nel vivo e sabato (ore 15.00) Fernando Alonso sventolerà la bandiera francese, che darà il via ufficiale.

Tra i 54 equipaggi e i 165 piloti che animeranno l’82ma edizione della corsa più affascinante al mondo, ci sarà anche un po’ del Minardi Team F1 che per oltre 20 anni ha calcato la scena del Mondiale lasciando un segno indelebile nel Circus. A darsi battaglia lungo gli oltre 13 km di asfalto del  Circuit de la Sarthe ci saranno infatti ben undici driver con un passato legato al team faentino fondato da Gian Carlo Minardi.

Gli ultimi arrivi in ordine cronologico sono il nostro Davide Rigon, al via con la Ferrari 458 GTE #71 del team AFCorse, e Mark Webber – un ritorno per lui -, al volante della Porsche 919 Hybrid LMP1. Davide, seguito dalla Minardi Management di Giovanni Minardi, provò la PS05 nel novembre 2005 sul tracciato di Vallelunga come premio per aver vinto il Campionato Italiano F. Azzurra. A quel successo ne seguirono tanti altri che gli hanno consegnato le chiavi di Maranello. Per il 27enne vicentino si tratterà del debutto nella 24H Le Mans.  Archiviato un capitolo importante lungo 11 anni nel Mondiale di F1, partito proprio a Faenza nel 2002 con un ottimo quinto posto sulla pista di casa in Australia, Webber ha chiuso invece  la carriera nel Circus con i colori del team 4 volte Campione del Mondo Red Bull, prima di accettare la nuova sfida nel Mondiale FIA WEC con i colori della casa di Stoccarda. Per il driver australiano si tratta comunque di un ritorno nella gara endurance avendo firmato la pole position di classe nel 1998. Nel 1999 al volante della Mercedes fu protagonista di un terribile incidente. Durante il warm-up la sua vettura decollò e si capovolse in pieno rettilineo per un difetto aerodinamico costringendo la squadra a ritirarsi.

A dividere il box AFCorse con Rigon ci saranno anche Giancarlo Fisichella e Gianmaria Bruni, al via con la Ferrari 458 GTE #51. Fisichella firmò il suo debutto in Formula 1 nel 1996 al fianco di Pedro Lamy (al via quest’anno con la Aston Martin #98) su M195B, per poi vestire le casacche di Jordan, Benetton, Sauber, Renault, Force India e Ferrari disputando la bellezza di 231 gran premi e ottenendo 275 punti iridati. Per Bruni le porte della massima serie automobilistica si aprono nel 2004 al volante della PS04 in coppia con  Zsolt Baumgartner, per poi puntare sul campionati endurance conquistando il titolo mondiale l’anno scorso proprio con la Ferrari.

Chiamata dell’ultimo minuto per Mark Genè. Lo spagnolo, che sostituirà Duval dopo il terribile incidente della prima giornata, sarà al volante dell’Audi R18 E Tron Quattro #1 LMP1. Corre due stagioni al volante delle vetture di Gian Carlo Minardi, tra il 1999 e 2000, conquistando la zona punti e la Top Six nel Gran Premio d’Italia a Monza, oltre a numerosi piazzamenti tra i primi dieci.

Una vettura LMP1 anche per il pilota britannico Anthony Davidson e  Stephane Sarrazin, al via con la Toyota Ts 040 Hybrid #8 e #7. Nel 2002 Davidson difese i colori del team faentino in occasione dei Gran Premio di Ungheria e Belgio in sostituzione del malese Yoong, mentre il francese ha preso parte ad una sola gara in F1 proprio con i colori Minardi in sostituzione dell’infortunato Luca Badoer.

A completare la nutrita flotta Minardi,  anche Shinji Nakano, Tom Kristensen – tester 1997 – e  Sergey Zlobin, il primo pilota russo a guidare una vettura di Formula 1. Nakano, al via con una Ferrari 458 GTE Am,  arriva in Minardi nel 1998 dopo un anno alla Prost.

Molto bello vedere tanti nomi con cui hai condiviso momenti  felici in Formula 1 impegnati nella gara più affascinante al mondo, sia per la coreografia che per la tecnica. Mi fa piacere che tutti quanti abbiamo poi trovato una loro strada nel professionismo, dopo l’avventura con il Minardi Team. A tutti loro va il mio più grande in bocca al lupo. Forza ragazzi!” commenta Gian Carlo Minardi

Le soddisfazioni non sono mancate in questi anni, grazie ai successi di Paolo Barilla del 1985 su Porsche 956 e di Pierluigi Martini nel 1999 al volante della BMW V12 LMR “Il successo del 1999 è stato l’incoronazione della mi carriere. E’ stata una grandissima emozione e un bellissimo ricordo che porterò sempre con me. Vincere la 24Ore di Le Mans è veramente qualcosa di incredibile. Tutti i piloti vorrebbe partecipare e vincerla. Lo stesso Mario Andretti – che ha vinto praticamente tutto” racconta Pierluigi Martino “quell’anno voleva partecipare alla gara con me, ma purtroppo l’equipaggio finale fu deciso da BMW. Dopo la vittoria Mario mi richiamò sottolineando che avrebbe potuto aggiungere anche questo successo alla sua bacheca” ricorda sorridente “Certamente è una di quelle vittorie che rimangono nella storia di questo sport. Nel 1984 ho avuto il primo contatto con questa incredibile gara e inizia a capire cosa significava partecipare e soprattutto poterla vincere, mentre nel 1996 conquistai la pole position e nel ’99 arrivò il successo. Anche quest’anno seguirà dalla tv la corsa “conclude Martini “Mi piace sempre e ricedere i camera-car mi fa tornare indietro, come se avessi appena vinto la corsa

 

Gp Canada – PAGELLE

Archiviato il Gran Premio del Canada e la parentesi americana, è ora di dare qualche voto.

Daniel Riciardo – 9 ha fatto vedere di che pasta è fatto e se qualcuno aveva ancora qualche dubbio sul suo conto, si sarà dovuto ricredere. E’ senza alcun dubbio la rivelazione positiva di questo campionato

Nico Rosberg – 9 un secondo posto portato a casa nonostante una vettura che in gara ha sofferto di affidabilità. Fin dalle qualifiche e nelle prime fasi della gara ha dimostrato al suo compagno di essere un osso duro

Jean-Eric Vergne  – 7.5 ottima qualifica e gara per il driver Toro Rosso che mantiene il team di Faenza davanti alla Lotus.

Lewis Hamilton – 7 purtroppo per la seconda volta è stato messo KO dall’affidabilità

Felipe Massa – 7 purtroppo a caldo sono stato tratto in inganno e nell’analisi post GP ho attribuito tutta la colpa a lui. Autore di un’ottima gara, rovinata da Perez.

Jenson Button – 7.5 un buon quarto posto per l’inglese nonostante una McLaren non al top

In quella che si è rivelata la gara più avvincente dell’anno darei a tutti gli altri un 6, sia di incoraggiamento sia per lo spettacolo che hanno saputo comunque regalare.

Volendo alzare le palette anche per i team: darei un bellissimo 9 alla Red Bull per aver vinto la sua prima gara in questo 2014, interrompendo il dominio Mercedes ed aver battuto tutti sul tempo con il contratto di Adrian Newey. Un bel 8 alla Williams ed alla Toro Rosso. Un punto in meno alla Force India. Purtroppo, dopo le promesse non sono seguiti i fatti e così la Ferrari arriva ad un rosicato 6, giusto per la sua affidabilità.

 

Gp Canada – IL PUNTO

È una Formula 1 che non finisce di stupirci e sorprenderci, con diverse macchine racchiuse in pochi decimi. Basta poco per destabilizzarla e così la supremazia Mercedes (dopo sei vittorie consecutive) è stata bruscamente interrotta, con la prima vittoria di Daniel Ricciardo e della Red Bull.

Nel giro di pochi giri abbiamo avuto un bel ribaltone, con il secondo ritiro stagionale di Lewis Hamilton e Nico Rosberg che cede il passo a Ricciardo, conquistando comunque un importante secondo posto in ottica Mondiale. La Mercedes resta al top, ma questo “stop” tiene vivo il campionato, con una Red Bull e una Renault in forte crescita, diversamente da una Ferrari che non riesce a tenere il passo dei primi, dimostrando di essere praticamente la quarta forza del mondiale. Con il rinnovo del contratto ad Adrian Newey la Red Bull ha destabilizzato il Circus. Sono riusciti a convincere il tecnico che tutti vorrebbero con sè. Sebastian Vettel ha cercato di dimostrare di essere ancora il #1 all’interno del team, ma si è dovuto accontentare – si fa per dire – del terzo gradino del podio. Fernando Alonso ha dimostrato di essere ancora il numero 1 all’interno della Ferrari, mentre per Kimi Raikkonen prosegue il momento particolarmente difficile.

Molto bene Force India e Williams. Purtroppo proprio all’ultimo giro Felipe Massa ha commesso un terribile errore che ha vanificato non solo la sua gara, ma un buon risultato per il suo team e soprattutto per Perez e la Force India. Ha voluto strafare, preso dall’adrenalina dell’ottimo momento.

Ora si torna in Europa tra tante incognite e poche certezze!

Devo fare “mea-culpa”. Come di consueto, finito il Gran Premio e sentito le prime dichiarazioni, mi sono messo davanti al PC pronto a scrivere il commento post gara e a caldo ho colpevolizzato al 100% il povero Massa. Rivedendo con più calma i vari video da diverse riprese sono dell’idea che la colpa sia principalmente di Perez che ha cambiato la sua traiettoria. Proprio per questo mi sento di dare un bel 7 a Felipe per la bella gara che ha fatto, purtorppo rovinata dal contatto con il pilota della Force India, perdendo così punti preziosi.  Questa è una dimostrazione di quanto sia importante osservare bene e con molta attenzione tutte le fasi della gara.

                                                Un saluto

 

A Ruota Libera – La nuova video-clip sul Gp Canada

Dal glamour di Monte-Carlo la Formula 1 è volata nel mito di Gilles Villeneuve, per una breve parentesi americana. Gian Carlo Minardi, nel suo tradizionale appuntamento “A Ruota Libera” ci presenta sui canali di SkySport il Gran Premio del Canada, settimo appuntamento del Mondiale

“Tracciato misto quello di Montreal, tra il cittadino e il permanente. Piuttosto difficile, con poco grip difficile, tante frenate e notevoli consumi”. Poi il tema Ferrari: “Tra la Mercedes che vola e la Red Bull che cresce, siamo in attesa delle promesse fatte sulle novità della Rossa”.

La settima puntata è già in onda sul portale ufficiale di SkySportF1HD e sui nostri Social-Network FaceBook e Twitter

La personale chiave di lettura del Gran Premio del Canada è disponibile anche sulle colonne di Minardi.it

Buona visione e buona lettura!

Gp Canada – PRESENTAZIONE

Siamo arrivati al settimo appuntamento Mondiale e ci avviciniamo velocemente a metà stagione. Per questo fine settimana la Formula 1 vola oltreoceano arrivando fino in Canada, a Montreal, prima di rientrare nuovamente nel Vecchio Continente con sei gare consecutive, che vanno dalla rientrante Austria fino al Gran Premio d’Italia a Monza.

Si tratta di un tracciato misto, tra cittadino e permanente, estremamente difficile per gli alti consumi e le sue frenate importanti. Non dimentichiamoci poi la variabile meteorologica, con i venti provenienti dai due oceani, che potrebbero incidere sull’andamento della corsa. Arriviamo sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve, con la speranza di vedere una Ferrari pronta al riscatto grazie alle numerose novità di cui si è sentito tanto parlare. L’obiettivo di Maranello deve essere il terzo gradino del podio e il secondo posto tra i Costruttori, ovvero i primi tra gli “altri”. Per far questo però servono dei progressi importanti e costanti, anche perché abbiamo una Red Bull in costante crescita, pronta a rincorrere l’invincibile Mercedes.

Abbiamo un Daniel Ricciardo galvanizzato dai due podi consecutivi, ma non darei per disperso un quattro volte campione del mondo come Sebastian Vettel anche se fino ad oggi è capitato tutto quello che una volta succedeva a Webber. In casa RB certamente non si respira un’aria serena, con un Adrian Newey pronto ad un anno sabatico.

In questo inizio di campionato abbiamo avuto griglie di partenza e arrivi composte da coppie di team, con due Mercedes, due Red Bull e due Ferrari, con Williams, Force India e Toro Rosso pronte ad accalappiarsi posizioni e punti importanti, sfruttando anche errori dei top team. Anche qui in Canada mi aspetto una trama molto simile. Escludendo i primi sei piazzamenti, restano quindi quattro posizioni per completare la Top Ten. Chi riuscirà ad azzeccare la gara e a farsi trovare pronto potrà sorridere e tornare in Europa con un bel bottino.

La Force India proverà a conservare la quarta posizione, con Massa e Bottas pronti a sopravanzare la McLaren per il quinto posto.

Ciao “Squalo”, ciao Vincenzo

Oggi è un giorno triste per il Team Minardi. Dopo una lunga malattia ci ha lasciato Vincenzo Emiliani detto lo “Squalo”, storico disegnatore del Minardi Team. Insieme all’Ing. Caliri è stato il primo disegnatore della scuderia faentina, fin dai tempi della Formula 2, restando nel gruppo fino alla fine degli anni ’90, prima di passare alla corte del colosso giapponese Toyota.

Oggi ad accompagnarlo nell’ultimo viaggio c’erano tanti amici di quello storico gruppo che con grande passione e professionalità avevano contribuito al passaggio dalla F.2 alla F.1

Ciao Vicenzo!

Gian Carlo Minardi “Adria appuntamento storico”

Il week end del 7 e 8 giugno e l’Adria International Raceway segneranno una tappa storica per il Motor Sport e per la Federazione.

Il circuito rodigino terrà a battesimo la “prima” dell’Italian Formula 4 Championship Powered by Abarth, la nuova formula fortemente voluta dalla FIA e appoggiata dall’ACI. Fin dalle prime uscite con il collaudatore e direttore della Scuola Federa Raffaele Gianmaria e dai test collettivi proprio sulla pista di Adria, la Tatuus F4 T014, motorizzate Abarth da 1400 cc sovralimentato, capace di erogare 160 CV a 5500 giri/min, ha dimostrato tutta la sua competitività “Questo fine settimana sarà una tappa fondamentale per la Federazione Aci e per le scelte intraprese solamente qualche mese fa dal Presidente Sticchi Damiani” commenta il presidente della commissione velocità Gian Carlo Minardi “I risultati dovrebbero essere dalla nostra parte. In griglia sono attese tra le venti e ventidue auto, pronte ad aumentare negli appuntamenti successivi. Si tratta di un grande successo, considerando che siamo partiti solamente a gennaio. Per questo bisogna fare un grande plauso al costruttore Tatuus che sta compiendo un grande sforzo per consegnare tutti gli ultimi esemplari” prosegue il manager faentino “Fin dai primi test si è evidenziata una buona competitività e questo è un ottimo risultato per il nostro paese, considerando che parliamo di un prodotto Made in Italy con gomme Pirelli, motore Abarth, elettronica Magneti Marelli e freni Brembo

Il sipario sulla Formula 4 si alzerà per la prima volta in assoluto proprio sul tracciato di Adria per proseguire il suo cammino tra Imola, Mugello,  Magione, Vallelunga, Monza e Barcellona per il gran finale del 19 ottobre “Sono sicuro che l’ACI sarà all’altezza delle aspettative FIA e sono contento ed onorato che la nostra Federazione sia la prima nel mondo a portare in pista questo nuovo campionato

Otto appuntamenti che ci consegneranno il primo campione F.4 “Si tratta di un bel trampolino di lancio per tutti i giovanissimi. La Federazione Internazionale dell’Automobilismo ha voluto dal vita a questa serie per lanciare i giovanissimi che arrivano dal karting, dando nuova linfa alla Formula 3 Internazionale e portarli al professionismo