Abbiamo assistito ad un bellissimo gran premio con quattro campioni del mondo nei primi quattro posti. Bella corsa di Fernando Alonso che ancora una volta è riuscito ad ottimizzare al meglio il potenziale della sua Ferrari con un Raikkonen che finalmente ha raggiunto il gradino più alto del podio con la sua Lotus.
Come avevamo già sottolineato nelle passate settimane Kimi ed Hamilton potranno essere i veri “guastafeste” di questo campionato, anche se ancora una volta l’inglese di casa McLaren è stato tradito dall’affidabilità della sua macchina. Affidabilità che invece continua a supportare la casa di Maranello e che ha contribuito a recuperare un week end difficile. Più di questo Fernando non avrebbe potuto fare. Ottima la partenza e la strategia (rischiosa) caratterizzata da un minor carico aerodinamica. Lo spagnolo è stato molto bravo a gestire la macchina fin dall’inizio con molto carico di benzina, senza commettere il minimo errore compiendo tutti “giri da qualifica”. Ha recuperato tre punti molto importanti in vista delle ultime due tappe, chiudendo alle spalle di un ottimo Raikkonen che ha firmato il 18mo risultato utile, consolidando la terza posizione in classifica. Ottima prestazione sicuramente per Sebastian Vettel che, dopo un grosso errore da parte del suo team (o del fornitore del motore) è riuscito a compiere un insperato recupero supportato da un’ottima Red Bull, ma aiutato anche dalla fortuna. Le due ripartenze della Safety Car sono state l’arma vincente del tedesco per conquistare la terza posizione. Un pit stop effettuato un giro dopo avrebbe potuto cambiare tutto. Inoltre si sono eliminate davanti a lui macchine che lo avrebbero potuto mettere in difficoltà, senza dimenticare l’alleanza con la Scuderia Toro Rosso che lo ha agevolato nei due sorpassi.
Ci avviamo verso un finale elettrizzante con una lotta racchiusa matematicamente a “due”. Indubbiamente Fernando non può sbagliare niente, dovendo confidare anche negli errori altrui. Sotto pressione le Red Bull si sono dimostrate vulnerabili. Come vettura il team anglo-austriaco è sicuramente migliore, ma come affidabilità e organizzazione del team sono ancora secondi alle “rosse”. Abu Dhabi ha messo in evidenza ancora una volta i limiti della Ferrari nel portare in temperature le gomme. Nelle ripartenze, oltre che in qualifica, la Ferrari regala qualcosa mentre successivamente si difende egregiamente, come dimostrano i giri veloci, battuti solamente all’ultimo passaggio da un Vettel con gomme soft.
Sono mancati le due secondo guide, Webber e Massa. L’australiano è stato autore di una brutta partenza e non è riuscito a recuperare. Il Brasiliano invece ha commesso un errore dopo il contatto con il driver RB. Non ha avuto la freddezza di gestire la situazione. Con ogni probabilità Webber avrebbe dovuto restituirgli la posizione per non incappare in un’ammonizione. Inoltre avrebbe potuto dare del filo da torcere a Vettel.
Ancora una delusione per la Mercedes, fuori dalla zona punti, mentre ottima prestazione per Williams, Sauber e Force India. Bella gara per Maldonado nonostante il problema al KERS e per Senna, coinvolto in un incidente nelle prime fasi che lo avevano fatto scivolare a fondo classifica. Purtroppo ancora una volta Perez è stato vittima di errori di gioventù che hanno privato il suo team di punti importanti per il mondiale.
Ora ci aspettano due appuntamenti dove sarà difficile fare previsioni. Si giocherà tutto fino all’ultimo e i piloti fuori dai “giochi” potranno essere il vero ago della bilancia.
Gian Carlo Minardi