F1 – GP Turchia: Il punto di Gian Carlo Minardi
Era da un pezzo che non assistevamo ad un Gran Premio così emozionante. Prima del disastro tra i due portacolori di casa Red Bull avevamo quattro vetture racchiuse in appena due secondi. Dopo questo spiacevole, quanto grave episodio, la Red Bull rischia di gettare al vento un campionato che in questo momento sta dominando, per via dell’affidabilità e per la lotta interna tra Vettel e Webber.
Chris Horner dovrà lavorare duramente per riportare serenità all’interno del team. Al di là della competizione – dove il compagno è il primo degli avversari – i ragazzi dovrebbero tenere a mente anche l’economia della squadra che in questo momento va alla grande, con una McLaren decisamente in recupero. Dopo i primi due appuntamenti, il team anglo-tedesco era dietro anche alla Ferrari. L’ho detto, e torno a ribadirlo anche oggi, che chi ha inventato questo famoso F-duct sono loro e lo stanno sfruttando al meglio. La macchina è nata con questo sistema e anche lo sviluppo va di pari passo con il resto della vettura. Tutti gli altri team stanno cercando di capirne e valutarne il funzionamento. La stessa Red Bull, dopo aver portato al debutto il nuovo sistema nelle prove libere del venerdì, ha deciso di fare marcia indietro correndo in configurazione standard.
La Ferrari ha sempre dimostrato di saper reagire ai momenti difficili e per questo mi auguro che possano tornare al vertice. Tra quindici giorni si andrà in Canada, un tracciato storicamente favorevole alle rosse in cui l’impianto frenante è molto importante, anche se lo sviluppo della F10 diventa veramente importante. In qualifica emerge tutta la difficoltà delle rosse: Alonso e Massa, per cercare di tirar fuori qualche coniglio dal cilindro, sono costretti a correre sempre al limite, commettendo anche qualche errore. Dopo la Turchia sono diventati addirittura la quinta forza del mondiale, perché si sta inserendo di gran carriera anche la Renault, che con Kubica è stato davanti a Massa dal primo all’ultimo passaggio. Anche durante le soste ai box il Cavallino ha perso quasi 1″5 rispetto ai suoi avversari. Oggi è importante rivedere diversi meccanismi. Molto probabilmente sono stati presi in contropiede dall’F-duct.
Al di là del contatto, la Red Bull rimane ancora il team di riferimento come ha dimostrato la nuova pole position di Mark Webber, anche se subito dietro ci sono Hamilton e Button. In appena due secondi avevamo quattro vetture. Era da tempo che non assistevamo a questo tipo di battaglia: successivamente anche i due portacolori di casa McLaren ci hanno deliziato con una bella bagarre e un doppio sorpasso molto corretto in cui, contrariamente a quanto è avvenuto tra i piloti Red Bull, si sono lasciati gli spazi giusti per non ostacolarsi. Questo è lo sport. Tornando all’incidente tra i due Bulls, a mio avviso il tedesco ha sottovalutato il suo compagno di squadra e anche dopo la qualifica non si aspettava di essere solamente terzo. Rispetto alla scorsa stagione, nella quale non era certamente al top per via dell’incidente prima dell’inizio della stagione, Webber è in piena forma e nelle ultime tre gare ha ottenuto sempre la pole. Anche domenica era al comando della corsa. E’ un pilota che se non commette errori grossolani difficilmente potrà perdere questo campionato.
In costante progressione c’è anche la Mercedes, che a piccoli passi sta migliorando le sue monoposto e il quarto e quinto posto di Schumacher e Rosberg gli da tranquillità e ossigeno. Mancano all’appello solo i due ferraristi. Speriamo che possano correre al riparo nel più breve tempo possibile. Il campionato è ancora tutto aperto, ma ci sono due team veramente al top e non sarà facile batterli. Si sta parlando di un nuovo pacchetto che interesserà gran parte della vettura – retrotreno compreso – in vista del Gran Premio d’Europa.
Subito alle spalle dei top 5 si è inserita una Force India che sta facendo molto bene. Adrian Sutil ha regalato al suo team punti preziosi e sta monetizzando tutto il pacchetto che la sua squadra gli mette a disposizione. Di contro, purtroppo, sto vedendo un Liuzzi in difficoltà. Molto bene Kamui Kobayashi che ha portato la Sauber in zona punti, regalando ossigeno e stimoli a Peter Sauber che sta vivendo un’avventura alquanto difficile. Rimanendo tra i piloti, buona prestazione di Jaime Alguersuari, favorito anche dalle strategie. Negli ultimi 18 giri ha cambiato le gomme passando dalle dure alle morbide. Il ragazzo sta crescendo, commettendo meno errori di Buemi. Vista la sua giovane età è sicuramente positivo per il futuro e gara dopo gara sta conquistando la fiducia della sua squadra.
Bravo anche Petrov, che a Montecarlo ha conquistato i primi punti. E’ molto veloce e anche un po’ sfortunato. E’ un pilota molto alto e pesante e forse questo lo condiziona. Sta crescendo bene anche se forse non doveva chiudere Alonso, accontentandosi della nona piazza. Fa parte degli errori di gioventù e di esperienza. Piano piano si sta avvicinando al suo compagno che è uno dei piloti più veloci che ci sono ora in F1.
Per concludere, l’Istanbul Park è un tracciato particolare in cui il motore è importante e credo che la Williams abbia pagato la scarsa competitività del motore Cosworth. Certamente non è la migliore gara che hanno fatto, ma non la prenderei come metro per giudicarli. Tra quindici giorni andremo in Canada dove la McLaren potrà dire ancora una volta la sua, in quanto ha una vettura ben bilanciata in frenata, mentre proprio le Red Bull hanno ancora dei problemi sotto questo aspetto. Mi auguro e spero che le rosse possano trovare qualcosa che gli permetta di restare attaccati al trenino dei primi due team, ma per la qualifica vedo una lotta tra Hamilton-Button e Webber-Vettel.
Gian Carlo Minardi
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