F1 – GP Germania: IL PUNTO… di Gian Carlo Minardi
Il Gran Premio tedesco ci ha consegnato una Ferrari in grande spolvero e i due millesimi di distacco in qualifica e i tempi segnati in gara dimostrano che anche su un tracciato vero come quello tedesco, caratterizzato da tratti veloci e lenti, il team sia riuscito a ritrovare il bandolo della matassa, che sembrava aver smarrito negli ultimi appuntamenti.
Questo risultato fa sicuramente ben sperare per il proseguo del campionato, avendo ritrovato anche quella supremazia in gara che la Ferrari aveva evidenziato ad inizio stagione. Peccato che questo risultato sia stato rovinato da un’incomprensione. Premetto di essere favorevole al gioco di squadra, in quanto non riesco a capire come un team (ovvero una squadra) non possa fare questo tipo di strategia. Alla fine vince solo uno e questo deve essere il migliore.
In una situazione come quella di domenica era palese che Fernando fosse più veloce di Felipe, com’è palese che l’unica strada che ha la Ferrari per raddrizzare la stagione sia quella di puntare su un unico pilota. In questo momento solo Alonso ha la possibilità di lottare per il campionato in quanto Massa è tagliato fuori matematicamente. Detto questo non voglio togliere nulla al brasiliano che si è reso autore di una grande gara.
Trovo anche eccessiva la multa. Nei Gran Premi precedenti altri team hanno fatto lo stesso: McLaren e Red Bull hanno detto ai loro piloti che stavano consumando troppa benzina, facilitando così il passaggio del compagno. Non mi vengano a raccontare che queste cose non succedono negli altri team. Fanno parte delle strategie.
Tornando alla gara devo fare un minimo di rimprovero a Sebastian Vettel, che al pronti via ha stretto al muro oltre la riga bianca il ferrarista, che in quel momento si trovavqa al suo fianco. In questa circostanza, però, non si è fatto nulla, mentre non si è perso tempo a commentare e punire il gioco di squadra del Cavallino mostrando immediatamente in televisione la telemetria.
Il team comunque ha lavorato bene in tutti i settori arrivando ad avere due macchine competitive. Dovranno continuare su questa strada per tutto il resto della stagione. Oggi i due team rivali non hanno una prima guida e dei quattro piloti in lotta per il titolo qualcuno potrebbe anche accusare un problema di affidabilità. I due alfieri della Red Bull sono appaiati in classifica e bisognerà vedere su chi la squadra di Milton Keynes punterà da qui fino alla fine della stagione. Vince solo uno e proprio per questo ritengo superflua e ridicola una penalizzazione. La Red Bull, comunque, rimane il faro, il punto di riferimento e a turno McLaren e Ferrari si scambiano il testimone di primo avversario.
Nella seconda fascia alcune scuderie iniziato a pagare dazio nel confronti dei primi tre e con il passare dei Gran Premi il gap potrebbe aumentare ulteriormente. Dalla Mercedes ci si aspettava qualcosa in più, con un Rosberg che continua a dare paga al suo compagno. Ora si andrà in un tracciato anomalo, dove mi auguro che lo staff di Domenicali possa ripetere le stesse prestazioni per poter mettere in cassaforte altri punti preziosi prima della pausa estiva.
Da qui in avanti le strategie diventeranno fondamentali e in Ungheria il caldo avrà un ruolo importante, insieme alle gomme, con macchine e piloti particolarmente sollecitati. La forbice estremamente larga tra le super soft e le dure potrebbe favorire a mio avviso la scuderia di Maranello. Staremmo comunque a vedere cosa ci sapranno regalare le prossime gare…
Gian Carlo Minardi
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