F1 – GP Abu Dhabi: IL PUNTO…. di Gian Carlo Minardi
Onore al vincitore. Alla fine di un mondiale entusiasmante ha vinto il pilota più forte con la macchina migliore, anche se il suo team non è stato esente da errori. Molto probabilmente senza tutti quegli episodi avrebbero vinto il campionato con 100 punti in più sugli altri avversari. La sicurezza e la certezza di avere tra le mani la macchina migliore gli ha dato la possibilità di prendere dei rischi, portando al successo il loro pilota.
Quest’anno hanno firmato 15 pole position (su 19 week end) e 10 di queste portano il nome di Sebastian Vettel. Oggi come oggi il risultato è realistico e premia la squadra con la macchina più veloce e performante e il pilota che ha saputo sfruttare nel migliore dei modi il mezzo a lui disposizione. Forse i molti errori sono dovuti proprio alla loro forza. Viceversa in Ferrari gli sbagli sono frutto della loro debolezza.
Sul fronte del Cavallino Rampante la F10 si è dimostrata una monoposto decisamente inferiore alla Red Bull e alla McLaren e forse il team poteva giocare meglio sugli errori altrui. Ma auguro che gli uomini in rosso possano analizzare con freddezza il motivo che ha portato a questo risultato, non dovuto soltanto ad una strategia non perfetta. A mio avviso i molti errori che sono stati commesso sono il frutto di una monoposto non al top. I piloti erano costretti a guidare sempre oltre il limite, così come il team stesso. Anche la strategie di domenica può essere letta in questo senso. Il valore reale della Ferrari è quello espresso da Felipe Massa e non da Fernando Alonso che ci ha messo del suo anche ad Abu Dhabi con il terzo posto in qualifica. Non è facile lavorare e guidare avendo la consapevolezza di dover dare il 110%, cercando ogni volta la partenza perfetta per riuscire a mantenere il passo degli altri.
Domenica avrebbero dovuto giocare solamente sul risultato finale e, secondo me, era quasi impossibile non arrivare almeno al quarto posto. Calcisticamente parlando hanno giocato a “uomo” marcando stretto Webber e lasciando libero di andare in rete Vettel. Avrebbero dovuto fare una corsa su se stessi, senza guardare gli altri, portando a casa più punti possibili. Al di la della partenza non troppo esaltante di Alonso era comunque quarto e difficilmente sarebbe stato insediato da altri.
Ora bisognerà andare avanti progettando una macchina capace di recuperare quel gap di 5 dec che hanno accusato castamente in questo 2010. Non sarà facile perché il tempo è veramente poco. Bisogna rimboccarsi le maniche.
Il 2011 ci regalerà un altro cambiamento di regolamento con l’incognita delle gomme Pirelli. Sarà interessante vedere chi riuscirà ad interpretarle meglio. Febbraio arriva presto e il gap da recuperare è importante. Siamo in piena era Red Bull e questa la dice lunga. Un prodotto commerciale ha avuto la meglio sulle case automobilistiche. Con l’arrivo di Adrian Newey il team ha invertito la rotta. La squadra ha avuto una crescita esponenziale. Adrian è una certezza. Ha vinto un mondiale con tutti i team per cui ha lavorato.
Il prossimo anno avremo 5 campione del mondo al via e 4 team al top. Anche se la macchina di riferimento sarà la RB, non bisognerà sottovalutare la McLaren. Ad Abu Dhabi i due piloti hanno marcato i migliori giri della gara e questo significa che il loro propulsore aveva una marcia in più, nonostante fossimo all’ultimo appuntamento. Sono curioso di vedere i primi test pubblici per capire chi potrà essere più avvantaggiato da questo cambiamento.
Gian Carlo Minardi
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